Carlos-Luis-Malatto

Accusato di torture e omicidi in Argentina, l’ex militare Malatto in vacanza in Sicilia

Alcune associazioni per i diritti umani hanno espresso indignazione dopo che è stato scoperto che un ex ufficiale dell’esercito argentino, accusato di avere commesso omicidi e sparizioni forzate durante la dittatura militare del 1976 – 1983, ha trascorso una vacanza al mare in Sicilia.

Ne dà notizia il The Guardian.

Il tenente colonnello Carlos Luis Malatto è stato individuato dai giornalisti di Repubblica in un villaggio turistico della provincia di Messina, anche se attualmente è sotto processo a Roma per crimini commessi in Argentina, per cui il Paese sudamericano sta tentando la carta dell’estradizione. Un video pubblicato sul sito web del giornale mostra Malatto che si rifiuta di rispondere alle domande dei giornalisti.

I Pubblici ministeri in Argentina hanno offerto una ricompensa di 500.000 pesos (circa 23mila euro) per la cattura di Malatto, accusato di cinque capi d’accusa di crimini contro l’umanità.

I magistrati hanno affermato che Malatto “ha partecipato attivamente a varie procedure di detenzione (come gli interrogatori sotto tortura, n.d.r.) ed è uno dei più famigerati autori” della dittatura.

Malatto scappò dall’Argentina e arrivò in Italia nel 2011 ma nel 2014 Roma rifiutò la richiesta del Paese sudamericano di estradarlo. L’anno seguente, il Ministero della Giustizia italiano approvò il suo processo nella Capitale per gli omicidi di Marie Anne Erize, una modella franco-argentino e attivista; Juan Carlos Cámpora, il rettore dell’Università di San Juan; Angel José Alberto Carvajal, un funzionario del partito comunista e Jorge Bonil, un soldato.

Tuttavia, i giudici italiani si sono rifiutati di metterlo ai domiciliari, lasciandolo libero di viaggiare e di andare in vacanza al mare.

“Abbiamo chiesto alla magistratura italiana di monitorare almeno i movimenti di Malatto”, ha dichiarato Jorge Ithurburu, avvocato dell’organizzazione non governativa 24 marzo, che ha sede a Roma. “Temiamo che Malatto possa sfuggire alla giustizia. È triste che l’Italia sia ancora oggi un rifugio per i torturatori”.

L’esercito argentino, dopo il colpo di stato del 1976, distrusse sistematicamente ogni potenziale opposizione e, alla fine, uccise circa 30mila persone, quasi tutte non armate e non combattenti. Le prigioniere incinte furono tenute in vita soltanto fino alla nascita dei loro bambini e si ritiene che circa 500 piccoli furono poi affidati a coppie di militari senza figli così da allevarli.

Nel 1985, appena due anni dopo che nel Paese tornò alla democrazia, il leader del colpo di stato Jorge Videla fu condannato per violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità.

Da allora, oltre 1.000 altri ex ufficiali sono stati condannati per tortura e omicidio extragiudiziale di attivisti e oppositori politici e delle loro famiglie.

Ma molti ex ufficiali continuano a vivere nascosti in Europa, specialmente in Italia, dove molti argentini hanno legami familiari. La famiglia di Malatto, infatti, era originaria dell’Abruzzo.

Categorie
attualità
Facebook

CORRELATI