Addio a Maria Rosa Pilliu, la “sorella sarda” che seppe dire di no alla mafia

È morta a 71 anni Maria Rosa Pilliu: il decesso è avvenuto per complicazioni cardiache a Riace, in Calabria, dov’era andata per trascorrere qualche giorno di vacanza.

Maria Rosa era una delle due sorelle Pilliu, di origine sarda, al centro di una vicenda giudiziaria trentennale in cui i giudici hanno sempre riconosciuto le loro ragioni. Le sorelle Pilliu erano proprietarie di case, di un negozio di generi alimentari in via del Bersagliere a Palermo e di una palazzina in piazza Leoni (oggi ridotta a rudere) che rifiutarono di vendere al costruttore Pietro Lo Sicco che avrebbe dovuto realizzare in quella zona un grande palazzo.

Una lunga e complicata vicenda, balzata più volte agli onori delle cronache anche nazionali (nella foto uno screen tratto dal servizio televisivo per la trasmissione Le Iene) per il coraggio manifestato dalle due donne, che si chiuse con due sentenze civili definitive che hanno stabilito che il palazzo debba essere abbattuto per rispettare le distanze e che alle Pilliu spettava un risarcimento di 700 mila euro (mai pagato).

Oltre al danno la beffa: alle Pilliu è stato chiesto comunque il pagamento di tasse pari al 3 per cento di quel risarcimento mai incassato. Una situazione che negli ultimi mesi avevo spinto Pif (Pierfrancesco Diliberto) a raccontare la storia delle sorelle in un libro e ad avviare una campagna di solidarietà per racimolare quantomeno i soldi necessari al pagamento della cartella esattoriale.

FELTRINELLI: La casa editrice Feltrinelli (che ha edito il libro di Pif sulla storia delle sorelle) ha omaggiato Maria Rosa Pilliu, definita “animo nobile e battagliero” e sottolineando come insieme alla sorella Savina ha guardato in faccia la mafia e ha risposto no”.

ORLANDO: Anche il sindaco di Palermo ha voluto esprimere il suo dolore per la morte della donna. “Forte, tenace e battagliera fino all’ultimo. Con coraggio ha detto di no alla prevaricazione mafiosa e si è battuta contro le schizofrenie di uno Stato che non l’ha mai riconosciuta vittima di mafia.Maria Rosa Pilliu ha incarnato i valori più belli e puri della lotta alla mafia contribuendo al cambiamento culturale della città. In questo momento di dolore sono vicino alla sorella Savina”.

LA PROPOSTA DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI

“Far nascere un Centro di documentazione sulla storia del quartiere Leoni nel rudere delle sorelle Pilliu, come simbolo concreto della resistenza alla mafia dell’Edilizia”. L’idea parte dall’Ordine degli Architetti di Palermo presieduto da Iano Monaco che, nel partecipare al dolore per la scomparsa di Maria Rosa Pilliu, lancia una proposta all’Amministrazione comunale di Palermo: “Restauri, a sua cura e spese, il rudere delle sorelle Pilliu – scrive Monaco a nome di tutto il Consiglio – per farne il concreto simbolo della resistenza delle sorelle Pilliu”.

Gli Architetti sottolineano che le due sorelle “hanno saputo resistere, loro piccole proprietarie di un piccolo bene immobiliare, alla prepotenza e alle lusinghe della mafia dell’edilizia palermitana. Il rudere è isolato e in evidente contrasto con l’edilizia circostante della piazza, come isolate furono nel tempo le sue proprietarie”.

L’Ordine auspica anche che vengano “messe in atto, nel palazzo che sovrasta la vecchia palazzina, le prescrizioni riduttive dei distacchi previste dalla sentenza emessa dal Tribunale. Siamo certi – dice Monaco – che alla richiesta si assoceranno gli altri Ordini e Collegi tecnici della nostra città (Ingegneri, Geologi, Geometri) in modo che, tutti insieme, si possa contribuire, con i propri iscritti, alla redazione del progetto e alla direzione dei lavori”.

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