“Adesso le aziende”: gli imprenditori di Confcommercio Palermo scendono in piazza

Adesso le aziende. Anche senza lavoro si muore”. Un migliaio di imprenditori ha partecipato alla manifestazione organizzata da Confcommercio Palermo che si è svolta davanti a Palazzo dei Normanni, nella piazza simbolo della politica siciliana. L’obiettivo è quello di per fare sentire la voce delle aziende che vogliono lavorare.

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, è sceso in piazza per parlare con gli imprenditori. “Non crediate che la politica sia una cosa astratta – afferma – . Questo disagio lo avvertiamo tutti. Noi siamo stati massacrati, tutti; abbiamo perso undici punti percentuali di Pil. Abbiamo pochi soldi. Siamo convinti che solo insieme riusciremo a risolvere queste situazioni”. Micciché ha annunciato che verrà presentato un ordine del giorno all’Ars, a margine della Finanziaria, in cui saranno previsti dei ristori e fondi per le imprese. Alle ore 15.30, il presidente ha ricevuto una delegazione degli imprenditori, insieme alla presidente Di Dio.

Finalmente la politica ha ascoltato le nostre legittime richieste – ha detto Patrizia Di Dio – . Abbiamo chiesto l’impegno di tutti, Governo regionale e deputati dell’Ars, come si conviene durante una “guerra”, ora tocca a loro trovare le soluzioni per sostenere le imprese e recuperare le risorse necessarie per garantirci una boccata d’ossigeno. Non è un atto di solidarietà ma un atto di indispensabile strategia di politica economica perché se tracollano le aziende tracolla il sistema”.

Durante la manifestazioni stati letti i nomi di tutti i deputati dell’Ars e l’appello è stato rivolto anche al presidente Mattarella. “Tutte le aziende sono essenziali, il diritto al lavoro deve essere garantito esattamente come il diritto alla salute“, dice la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio.

Si è svolto anche un flash mob dal valore simbolico nel corso del quale gli imprenditori hanno indossato per alcuni minuti una maschera di gomma per poi levarla “perchè vogliamo metterci la faccia e credere ancora nella democrazia. E proprio per questo chiediamo che venga garantito il diritto costituzionale al lavoro e alla libera impresa”.

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