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Violenza negli ospedali siciliani, Lega: “Ci vogliono pene esemplari e presìdi di Polizia”

“Pene esemplari per chi aggredisce medici, infermieri e personale sanitario nelle guardie mediche e negli ospedali, ma anche presìdi fissi delle forze dell’ordine per prevenire ogni forma di violenza”. Così Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega, dopo le due aggressioni avvenute a Marsala e Catania.

Nel primo caso, una dottoressa della guardia medica è stata aggredita nell’ex pronto soccorso dell’ex ospedale San Biagio da un tossicodipendente di 30 anni. L’uomo, dicendo di avere un forte mal di testa, ha cercato di scavalcare altri pazienti in fila. La dottoressa ha invitato l’uomo a rispettare l’ordine di arrivo, ma il trentenne ha reagito prima con le minacce e poi con violenza, colpendola con schiaffi e sputi.

“Spesso e volentieri – dice Gelarda – i camici bianchi delle guardie mediche si trovano ad operare da soli in posti isolati, alla mercé di qualunque malintenzionato. Nei casi più pericolosi, si potrebbe valutare l’opportunità di spostare le guardie mediche in posti più sicuri per scoraggiare delinquenti e balordi”.

L’altro episodio di violenza, a Catania, ha visto un infermiere aggredito al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro. A colpirlo, un uomo di 34 anni. Si sarebbe presentato al triage con la figlia in codice verde, scavalcando la fila dove vi erano altri utenti che attendevano il turno.

“Per scoraggiare le aggressioni nei pronto soccorso – conclude Gelarda – si potrebbero prevedere presìdi fissi delle forze dell’ordine. In più, si potrebbero irrogare sanzioni aggiuntive per chi colpisce medici, infermieri o personale ausiliario nella qualità di pubblici ufficiali e non semplici cittadini, quindi soggetti operanti nell’esercizio delle proprie funzioni all’interno delle strutture sanitarie”.

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