Amap, maxi gara da 50 milioni per l’affidamento di 35 impianti nel comune di Palermo
Trentacinque impianti di depurazione di acque reflue in provincia di Palermo saranno affidati per un periodo di due anni ad un unico soggetto che si aggiudicherà la gara europea appena bandita dall’AMAP, la società a capitale interamente pubblico.
L’impresa che si aggiudicherà l’appalto dovrà curare conduzione, sorveglianza, controllo e lavori di manutenzione degli impianti in quasi tutta la provincia di Palermo, tranne quelli del capoluogo e alcuni altri della provincia che restano a gestione interna. L’AMAP mantiene il controllo e la gestione degli impianti, avvalendosi unicamente degli esterni per servizi tecnici.
Anche se l’importo complessivo impegnato dall’azienda è di 50 milioni, ad essere soggetta ad un ribasso d’asta sarà solo la quota di 36 milioni relativa ad una parte dei lavori e servizi. Non saranno infatti ammessi ribassi per i costi del personale, della sicurezza sul lavoro e per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, classificati come industriali altamente inquinanti.
La gara sarà aggiudicata con il principio della offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Alessandro Di Martino, Amministratore Unico della società spiega che “si tratta di uno dei più grossi investimenti inseriti nel piano industriale e dal bilancio pluriennale, che ha complessivamente previsto interventi per oltre 600 milioni, per i quali si ricorrerà ai fondi del PNRR, del CIPE e a risorse interne”.
I comuni interessati sono infatti quelli di Alia, Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Baucina, Bompietro, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Casteldaccia, Cefalà Diana, Cerda, Chiusa Sclafani, Ciminna, Corleone, Giuliana, Lascari, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Piana degli Albanesi, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Sciara, Ventimiglia e Vicari.
Nel corso del biennio, l’impresa aggiudicatrice dovrà anche produrre un “Piano degli interventi per la messa in sicurezza del ciclo di trattamento”, utile all’Amap per la pianificazione futura di ogni ulteriore investimento ed intervento.