Amministrative, urne aperte: si vota dalle 7 alle 23. Eventuale ballottaggio il 26 giugno

Domenica 12 giugno quasi nove milioni di elettori in Italia saranno chiamati alle urne per eleggere sindaci e consigli comunali. Il voto si terrà dalle 7 alle 23 e l’eventuale turno di ballottaggio domenica 26 giugno.

Le elezioni amministrative interessano quasi mille comuni di cui 22 capoluoghi di provincia e quattro di regione (Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo) ma con alcune differenze nel voto tra piccoli e grandi comuni (con più di 15 mila abitanti).

Per i luoghi con popolazione fino a 15.000 abitanti viene eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità si procederà al ballottaggio. Per esprimere la propria preferenza, nei comuni fino a 15 mila abitanti, si può tracciare un segno sul nome, sul contrassegno della lista collegata oppure su entrambi. In ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri sia al candidato sindaco collegato.

Nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, invece, sarò eletto sindaco il candidato che otterrà il 50% delle preferenze più un voto. Altrimenti si andrà al ballottaggio. Al secondo turno la sfida sarà tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. In questi comuni più grandi si può votare in diversi modi:

-tracciando un segno solo sul rettangolo con il nome del candidato sindaco scelto (il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto);

-tracciando un segno solo sul contrassegno di una delle liste (il voto va sia al candidato sindaco che alla lista collegata), tracciando un segno sia sul nome del candidato sindaco che su una delle liste collegate (anche in questo caso la preferenza viene attribuita sia al candidato sindaco che alla lista collegata).

È previsto anche il “voto disgiunto” che permette di votare un candidato sindaco e una lista non collegata. All’eventuale turno di ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno su uno dei due rettangoli contenenti il nome del candidato prescelto.

I consiglieri

Nei centri con popolazione inferiore a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza. Nei comuni più grandi invece è possibile esprimere due preferenze per i candidati alla carica di consigliere comunale ma devono essere di genere diverso, altrimenti verrà annullata la seconda preferenza. Infine, agevolato il raggiungimento del quorum di votanti per i comuni fino a 15 mila abitanti nei quali è stata ammessa una sola lista. I voti validi all’unica lista ammessa non devono essere inferiori al 50% dei votanti ma “sarà sufficiente che il numero dei votanti non sia inferiore al 40% degli elettori”, si legge delle Faq del Servizio elettorale del Ministero dell’Interno.

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