Armao: “Scelta tra voto segreto e palese? Riserva di inciviltà giuridica che genera paralisi”
La bocciatura dell’articolo 7 del disegno di legge di Stabilità, che ha portato di fatto alla sospensione dell’Aula, aggiornata a oggi, lascia più di uno strascico polemico e torna a inasprire i rapporti interni al Parlamento regionale che sembravano più sereni nei giorni scorsi.
Il vicepresidente della Regione Gaetano Armao se la prende anche con il regolamento dl voto segreto in Aula. “La scelta tra voto palese e segreto non può essere affidata a valutazioni di opportunità o peggio ancora di opportunismo. Ed in questo il Parlamento siciliano è una riserva di inciviltà giuridica che genera paralisi. Sussistono buone ragioni, sia per l’uno che per l’altro dei tipi di voto, ma devono essere ancorati a presupposti effettivi, non al capriccio”.
“Nel voto segreto – continua Armao – è preponderante l’interesse del parlamentare ad esprimere liberamente il proprio voto per vicende attinenti la sfera personale ed i rapporti civili ed etico-sociali, le questioni di coscienza. Regolato in origine dallo statuto Albertino con l’obiettivo di scongiurare condizionamenti del Re o del Governo sui deputati, oggi è limitato mentre in quello palese prevale l’interesse del Parlamento alla propria legittima composizione e consente la leale espressione delle opinioni. Chi dissente lo fa a schiena dritta e se ne assume la responsabilità, sopratutto quando decide delle finanze dei cittadini. Nel Parlamento statale lo scrutinio palese è la regola, mentre quello segreto non è consentito nelle votazioni concernenti le leggi di bilancio e collegate, e tutte le deliberazioni su qualsiasi disegno di legge e relativi emendamenti che comportino aumenti di spesa o diminuzioni di entrate. Cosa c’è di personale in una decisione di finanza pubblica di cui non poter andare a testa alta?”.