Armao scrive al ministro Tria: “Spalmare il maggiore disavanzo in 30 anni”
Spalmare il maggiore disavanzo della regione (546 milioni) in trent’anni con un intervento normativo. Questa la richiesta fatta dall’assessore all’Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, in una lettera inviata al ministro dell’Economia Giovanni Tria, dopo che la Corte dei Conti ha contestato la quantificazione del disavanzo da coprire una manovra correttiva.
Secondo Armao (intervistato dal quotidiano La Sicilia) l’impegno finanziario richiesto per coprire il pregresso potrebbe avere “gravissimi effetti sui servizi ed arreca un serio pregiudizio per lo svolgimento di talune funzioni essenziali di competenza di questa Regione”. Per questo si chiede di poter “ripianare in trenta esercizi, a quote costanti” il maggior disavanzo relativo all’anno 2017, causato da motivi diversi da quelli contenuti nel citato comma 874 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, 145.
L’ammontare complessivo dei residui da potere ripianare in 30 anni risulta pari a circa 1.597 milioni di euro, ma la quota da ripianare nel triennio 2018-2020 risulta invece pari a circa 546 milioni di euro (164 sono già stati ripianati nell’esercizio 2018, mentre nella nota di variazione al bilancio sono stati destinati 244 milioni per gli anni 2019 e 2020).”Il presente emendamento, privo di refluenze per il bilancio dello Stato, tende a raggiungere l’obiettivo di una programmazione trentennale del riparto del maggior disavanzo relativo al 2017 causato da motivi diversi da quelli contenuti nel comma 874 – sostiene la Regione -, liberando così significative risorse per investimenti con funzione anticongiunturale e di sostegno all’economia”.
L’assessore sottolinea che il dato sarebbe da imputare “a un esercizio riconducibile alla precedente gestione”, ma soprattutto chiede che venga spalmato su 30 anni “ai fini del mantenimento degli equilibri di bilancio” nonché “al fine di scongiurare il mancato esercizio delle proprie funzioni essenziali” e garantire anche pagamenti e finanziamenti a enti e società partecipate.