Arresti al Comune di Palermo, il Gip: “Inquietante contesto, corruzione come habitus mentale”
Gli arresti di stamattina per corruzione per vicende legate alla corruzione hanno avuto enorme risalto mediatico. Il gip Michele Guarnotta, nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per consiglieri comunali, dirigenti comunali, imprenditori e architetto, scrive che “l’inquietante contesto criminoso induce a ritenere del tutto ineludibile una sollecita applicazione di adeguate misure cautelari nei confronti degli indagati. Gli accertamenti hanno ampiamente dimostrato come per gli indagati la corruzione altro non sia che un vero e proprio habitus mentale che ne connota l’agire quotidiano”.
“I pubblici ufficiali coinvolti nell’indagine – scrive – hanno palesato in modo inequivoco la propria infedeltà agli apparati pubblici. Costruttori e professionisti coinvolti nella vicenda parrebbero pacificamente vedere nella corruzione una sorta di costo necessario dei rispettivi lavori, stabilmente preso in considerazione al fine di acquistare gli indebiti favori di pubblici ufficiali che possano coadiuvarli nella realizzazione dei rispettivi obiettivi economici. Ciò che maggiormente colpisce è la naturalezza con cui i protagonisti della vicenda addivengono a continui e reiterati accordi corruttivi”.
I due dirigenti comunali di Palermo arrestati per corruzione “continuano a godere di un’ampia fiducia all’interno degli organigrammi comunali, sicché appare chiaro che, in assenza di un’adeguata misura cautelare, potranno continuare a beneficiare di incarichi apicali all’interno dell’Area tecnica e di ogni altra struttura amministrativa. Neppure va sottaciuto quanto emerso all’esito del processo di primo grado in cui entrambi sono risultati condannati per il reato di lottizzazione abusiva. Proprio nell’ambito di quella vicenda, è emersa con forza la vera e propria indifferenza dei due dirigenti comunali per i beni pubblici legati alla tutela dell’ambiente e al buon governo del territorio che, nell’ottica di chi dirige uffici all’interno di qualsiasi Area tecnica comunale, dovrebbero semmai rappresentare un vero e proprio faro atto a guidare ed illuminare ogni scelta amministrativa”.
“Li Castri (uno dei due dirigenti arrestati, ndr) continua a tutt’oggi a vantare un inusitato potere decisionale in relazione all’intera organizzazione comunale”. Il gip sottolinea anche “la strettissima contiguità che, nonostante le recenti vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, continua a legare Li Castri all’assessore Emilio Arcuri, contiguità ad esempio tradottasi in vere e proprie richieste di suggerimenti/nulla-osta che l’assessore ha avanzato sulle modalità con cui ruotare gli incarichi dirigenziali all’interno dell’Area tecnica comunale”.