Arresti al Comune, i commenti. Morra (antimafia): “Mi attendo una reazione esemplare”

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, interviene sulla operazione che ha portato all’arresto di due consiglieri comunali di Palermo insieme a funzionari e imprenditori parlando di “violenza alla città per meschini interessi privatistici” e aspettandosi “dalla politica una reazione esemplare di fronte a queste tristi vicende”.

“Apparentemente un episodio di semplice corruzione. Ma se a confermare il quadro corruttivo è un certo Filippo Bisconti, arrestato nell’operazione Cupola 2.0 perché ritenuto componente della commissione provinciale di Cosa nostra, il quale con le sue dichiarazioni ha corroborato le ipotesi prospettate dagli investigatori, allora si capisce come certi ambienti, apparentemente ben distanti dalla mafia militare, siano attraverso corruzione, scambio elettorale politico-mafioso, speculazione edilizia e conflitto d’interessi, capaci di sventrare una città con la stessa immoralità con cui Cosa Nostra operava il sacco di Palermo negli anni ’70”.

Il Pd ha già sospeso il capogruppo Giovanni lo Cascio dopo il suo arresto. Il Commissario regionale del Pd Alberto Losacco ha appreso “con sconcerto la notizia del provvedimento cautelare, avvenuto stamattina, nei confronti di Giovanni Lo Cascio. La magistratura faccia il suo corso, avrà sempre il pieno sostegno del Partito Democratico. È necessario accertare eventuali reati e responsabilità”.

I parlamentari nazionali e il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Palermo scrivono in una nota congiunta. “L’inchiesta di oggi getta una pesante ombra sulle dinamiche amministrative e democratiche, in questo caso legate al tema dell’edilizia privata. Stiamo portando avanti una lotta a 360 gradi contro la corruzione come testimonia l’approvazione della legge “spazzacorrotti”. Abbiamo avviato alla Camera la discussione su norme per contrastare i conflitti di interessi e per rendere trasparenti e regolamentati i contatti con le lobby. I legami tra politica, amministrazioni e sistemi criminali vanno spezzati. Danneggiano la collettività e il territorio”.

Sinistra Comune: “La vicenda pone sulla maggioranza, al di là delle eventuali responsabilità penali che saranno accertate dalla magistratura, l’onere di una profonda riflessione sul futuro di questa esperienza amministrativa. Rivendichiamo politicamente il ruolo della nostra forza politica che, in modo esplicito e in tutte le sedi istituzionali, ha lavorato per impedire l’operazione speculativa. Riteniamo, infine, che sia necessario rilanciare la centralità di adeguate misure di vigilanza e anticorruzione nell’attività politica e amministrativa”.

Marianna Caronia, deputata e consigliere della Lega: “C’è un elemento inquietante che emerge: mentre il Consiglio comunale e la cittadinanza attendono da mesi, se non da anni, la redazione di un nuovo Piano regolatore da discutere e approvare in Consiglio con trasparenza e nel rispetto di regole democratiche, altri, a quanto pare per interessi del tutto personali, hanno avuto accesso a documenti in solitaria e ciò getta ombre su quanto effettivamente “segreta “ sia questa elaborazione. Un Piano regolatore moderno e trasparente, frutto del lavoro e del confronto politico dell’intero Consiglio Comunale, è di sicuro il principale antidoto a comportamenti irregolari e alle tentazioni di piegarlo ad interessi criminali di ogni  tipo. La città di Palermo ha bisogno di un PRG che raccolga le voci delle categorie interessate ed ha bisogno di averlo in tempi estremamente rapidi.  Se non vuole apparire complice in ragione della poca trasparenza, Orlando, che comunque ha una oggettiva responsabilità in quanto al vertice della Giunta, venga in Consiglio con i suoi assessori e con un sussulto di orgoglio sappia assumersi le sue non certo lievi responsabilità politiche”.

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