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Ars, approvate alcune leggi. Ora tocca alla legge di Stabilità approvata in Giunta

Giornata politica intensa all’Assemblea Regionale Siciliana dove sono state approvate alcune leggi e si sono riunite le commissioni. Il tutto in attesa di Bilancio e Finanziaria che scalderanno l’Aula anche per il ritardo con cui stanno arrivando. In mattinata il governo Musumeci ha approvato la legge di stabilità (snella come previsto, con una ventina di articoli) che però prima di approdare all’Ars dovrà essere “assemblata” dagli uffici.

Una delle leggi votate in aula è quella per la valorizzazione della Dieta Mediterranea come simbolo dell’identità dell’Isola, oltre che stile di vita salutare e paesaggio culturale: il testo, prima firmataria Angela Foti, punta alla promozione della dieta mediterranea non soltanto per lo sviluppo di percorsi sinergici tra enogastronomia, oleoturismo, agricoltura e turismo in genere ma soprattutto per evidenziare il ruolo centrale della Sicilia nel Mediterraneo.

Approvato anche lo schema di progetto di legge voto che impegna il Parlamento nazionale a ripristinare i tribunali soppressi e a rivedere le competenze territoriali degli Uffici Giudiziari siciliani. Secondo l’onorevole Stefano Pellegrino, primo firmatario, “si evitano inutili disagi per l’amministrazione della giustizia a seguito della soppressione dei tribunali di Nicosia, Mistretta e Modica”. Adesso, spetterà al parlamento nazionale dare seguito a quanto approvato in Assemblea.

Via libera anche alle disposizioni per l’esercizio di funzioni amministrative di competenza regionale in materia di costruzione ed esercizio delle linee e impianti per il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica.

In mattinata animata seduta in Commissione Ambiente e Territorio dove si è parlato anche di Pnrr e di investimenti sulla rete ferroviaria (presenti i vertici di Rfi e Trenitalia): la polemica ha riguardato i finanziamenti a valere sul Pnrr di opere già programmate con altre risorse. “Con la Sicilia – ha detto la presidente Giusy Savarino – sembra che il Governo Draghi abbia fatto il gioco delle tre carte”. E la collega Angela Foti ha aggiunto: “Cambia la fonte di finanziamento ma gli investimenti siano rimasti gli stessi, con l’aggravante che le somme del Pnrr dovranno essere restituite. Stiamo parlando di 1 miliardo e 439 milioni di euro di risorse che spettano alla Sicilia” (LEGGI QUI PER L’APPROFONDIMENTO).

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