Ars, Miccichè sulla Finanziaria: “Non c’erano le condizioni per fare più di così”
La Finanziaria è ormai agli sgoccioli, dopo che la serata di giovedì ha “celebrato” l’approvazione degli articoli 2 e 52 che sono stati gli ostacoli più grossi nelle tre giornate di esame d’Aula. Ma anche nella mattinata di giovedì sono emersi problemi all’interno della maggioranza e non è un caso che alcuni articoli – tra cui quello che fa riferimento all’Irfis – siano stati bocciati con voto segreto.
E infatti il capogruppo del M5S Di Caro parla di “governo alla frutta che non può più contare su una maggioranza” mentre il segretario del Pd Barbagallo parla di “dato politico evidentissimo”. E il capogruppo Lupo rafforza il concetto: “È saltata la maggioranza, Musumeci alza bandiera bianca. Il governo regionale è al capolinea per ammissione del suo presidente, questa finanziaria è la Waterloo di Musumeci”.
Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè traccia già una sorta di pre-consuntivo, non particolarmente entusiasta, in una pausa dei lavori.
“Sapevamo – ha detto – che era una Finanziaria “senza soldi ma avevo sperato di poter affrontare alcune situazioni rappresentate dai parlamentari. Ma non ci sono le condizioni per esaminare emendamenti aggiuntivi, che vengono stralciati. Oltretutto la metà di questi riguardano situazioni che si affrontano per via amministrativa e non per legge”.
Tra le questioni che verranno affrontate per via amministrativa ci sarà quella dei ristori alle imprese danneggiate gravemente dalla crisi. l’Aula ha già deciso che voterà un ordine del giorno al termine della Finanziaria ma già la Regione ha convocato un tavolo tecnico al quale sono state invitate tutte le sigle regionali delle associazioni di categoria per capire quali criteri seguire nella ripartizione dei fondi extraregionali, tra 250 e 300 milioni, che saranno riprogrammati dal Governo.
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