Ars, ok all’esercizio provvisorio. L’ex assessore Grasso entra in commissione bilancio
L’Ars ha approvato il disegno di legge che autorizza il governo della Regione all’esercizio provvisorio per due mesi. A favore hanno votato 39 parlamentari, 14 i contrari e 6 gli astenuti. Si terrà domani invece, alle 16, la discussione parlamentare sull’accordo tra Stato e Regione siciliana che consente al governo Musumeci di spalmare in dieci anni il disavanzo da 1,7 miliardi di euro a fronte di una riduzione della spesa regionale. Prima dell’aula si riunirà la capigruppo per decidere quali norme, senza spesa, da calendarizzare in sessione di bilancio.
La giornata di oggi è stata anche quella dei ringraziamenti del presidente della Regione, Nello Musumeci (intervenuto in aula) agli assessori uscenti e l’accoglienza ai nuovi: “Un sincero grazie ai colleghi Bernardette Grasso ed Edy Bandiera per la passione e l’impegno con cui hanno svolto il lavoro nei primi tre anni di legislatura e auguro buon lavoro a nuovi assessori Toni Scilla e Marco Zambuto”. Proprio l’ex assessore Bernardette Grasso da oggi fa parte dela commissione Bilancio: a cedere il posto è Tommaso Calderone (Fi), che ha lasciato l’organismo parlamentare.
Si terrà domani, martedì, alle 16, la discussione parlamentare sull’accordo appena raggiunto tra Stato e Regione siciliana che consente al governo Musumeci di spalmare in dieci anni il disavanzo da 1,7 miliardi di euro a fronte di una riduzione della spesa regionale. Prima dell’aula si riunirà la capigruppo per decidere quali norme, senza spesa, da calendarizzare in sessione di bilancio.
Una parentesi anche sulla questione vitalizi. Tra le voci presenti nel piano “tagli” previsto dall’accordo sul disavanzo c’è anche il taglio dei vitalizi, tema che ha portato Micciché a intervenire in aula sull’argomento: “In Sicilia – afferma – i vitalizi non esistono più da anni, e questa Assemblea ha votato le riduzioni recependo la norma nazionale, per cui se lo Stato vuole altri tagli faccia la legge e noi ci adegueremo. Non capisco il punto sui vitalizi inserito nell’accordo Stato-Regione sul disavanzo”.
Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all’Ars: “Il governo nazionale ha salvato la Regione siciliana dal default, adesso Musumeci non ha più alibi per non presentare un Bilancio di previsione che serva a contrastare gli effetti economici negativi della pandemia. Abbiamo votato contro l’esercizio provvisorio perché lo riteniamo insufficiente ad affrontare l’emergenza economica che investirà la regione nei prossimi mesi”.
Alessandro Aricò, capogruppo DB all’Ars: “Con l’esercizio provvisorio si dà il via libera allo sblocco della spesa regionale per un importo di circa 221 milioni di euro. Ciò consentirà di finanziare enti pubblici ed enti locali e di garantire le spese di funzionamento della Regione, contributi a parchi, riserve, attività culturali, turistiche e sportive e le pensioni dei regionali e negli enti partecipati. Tutto ciò in dodicesimi, nell’attesa del bilancio di previsione e della legge di stabilità 2021 che saranno approvate entro fine febbraio, proseguendo il piano di risanamento dei conti attuato in questi primi tre anni dal governo Musumeci. Dispiace notare che il Pd ha votato contro, dimostrandosi per l’ennesima volta fautore di un’opposizione non costruttiva, contraria agli interessi dei Sicilia e dei siciliani”.
I deputati del M5S all’Ars: “Meno male che Musumeci doveva mettere fine alla discutibile pratica degli esercizi provvisori. Questo, dentro al quale non c’è praticamente nulla, è il quarto in tre anni, tra l’altro reso possibile solo grazie alla spalmatura del disavanzo in 10 anni concessa da Roma. Questo governo continua a confermarsi completamente deficitario ed inaffidabile su tutti i fronti. Anche per questo chiediamo che si insedi al più presto la commissione speciale che vigili sul rispetto degli impegni presi con Roma, cosa di cui non ci fidiamo per nulla. Su quasi la totalità degli impegni sottoscritti dal governo Musumeci, infatti, non si è fatto finora praticamene nulla, come la riduzione della spesa, la chiusura delle procedure di liquidazione, o la la razionalizzazione degli affitti, solo per fare qualche esempio. Onestamente ci sembra difficile che questo esecutivo cambi improvvisamente pelle, invertendo la fallimentare marcia ingranata finora. Noi, di certo, non faremo mancare il nostro controllo e il nostro sprone”.
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