Ars, seduta “bollente”: approvata la mozione contro D’Urso. Frecciate a Musumeci
Altra seduta “bollente” all’Assemblea Regionale siciliana. Questa volta l’argomento centrale è stato la mozione che impegna alla revoca dell’incarico di Tuccio D’Urso, soggetto attuatore per l’emergenza Covid in Sicilia, nominato dal presidente della Regione Musumeci. Mozione poi approvata dopo una vivace discussione anche di carattere regolamentare.
La vicenda ha preso spunto da alcune prese di posizione del dirigente – espresse anche nei social – in cui venivano presi di mira Gianfranco Miccichè (Forza Italia), Giuseppe Lupo (Pd) e Giorgio Pasqua (M5S) che hanno “sponsorizzato” la bocciatura di una norma con cui sarebbe stata possibile la sua riconferma per altri tre anni. Per la cronaca Tuccio D’Urso si era comunque scusato con una lettera inviata al presidente dell’Ars.
La mozione, presentata dal capogruppo di Forza Italia, Tommaso Calderone e da altri deputati – chiedeva al governo di revocare l’incarico all’ex dirigente regionale. Da parte di numerosi gruppi c’è stata una presa di posizione piuttosto netta nei confronti di D’Urso, accusato non soltanto per gli atti adottati nell’espletamento delle sue funzioni ma anche per aspetti comportamentali. Soprattutto c’è stato un preciso riferimento alle “responsabilità morali” del presidente della Regione Musumeci che non avrebbe fatto nulla (leggi: rimozione dall’incarico) per evitare questo dibattito. E Miccichè ha rincarato la dose definendolo “indegno di rappresentare il Governo”.
L’operato di D’Urso è stato difeso in Aula dall’assessore regionale alla Sanità Razza secondo il quale alcuni aspetti comportamentali sono da censurare ma che il lavoro svolto dal dirigente è comunque da valutare positivamente.
Giorgio Pasqua, Movimento 5 Stelle: “Scuse tardive insufficienti, non si doveva arrivare a questo dibattito. D’Urso andava rimosso prima. Il sì alla mozione è comunque l’ennesima sconfitta di un governo che ormai brancola nel buio. Non dovevamo arrivare a questo punto, vuol dire che c’è un problema enorme all’interno dei rapporti tra Parlamento e Presidenza della Regione. Possiamo continuare a tenere in un posto così importante una persona che non ha il controllo di se stesso e che sui social non ha alcun rispetto e freno inibitorio? Possiamo sopportare una persona in ritardo di mesi sull’esecuzione del Piano? La pandemia sta per finire e noi siamo ancora in attesa che quel piano venga eseguito”.
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