Ars, stasi quasi totale dopo la Finanziaria: iniziano le “grandi manovre” in vista delle elezioni
Dopo l’approvazione del Bilancio e della Legge Finanziaria abbiamo assistito ad una stasi quasi totale di iniziativa politica sia da parte governativa che da quella parlamentare. Sono partite le grandi manovre per le prossime elezioni regionali che si dovrebbero tenere tra 17 mesi, nell’ottobre del 2022. E dire che argomenti e Ddl da trattare ce ne sarebbero tantissimi, tutti di estrema importanza.
Nella maggioranza di Governo stiamo assistendo a stucchevoli prese di posizioni dove nessuno dice veramente quello che pensa, una sorta di partita a scacchi in attesa di dare… scacco matto al Re che si dà tante arie ma che in effetti sembra nudo. Tale situazione ha incoraggiato il presidente della Regione Musumeci a riproporre la Sua auto candidatura per il secondo mandato, nonostante sappia che saranno in pochi disposti veramente ad accettarla ed a sostenerla.
Per tutti valga la dichiarazione di Minardo (Lega Salvini) che, sulla auto ricandidatura di Musumeci, ha fatto capire chiaramente che ancora è presto per parlarne e che tutto sarà deciso, a sua tempo, al tavolo nazionale del centrodestra. Come si sa, Minardo è uno dei pretendenti al “trono” di Musumeci. Non si registrano altre prese di posizione esplicitamente negative, si sa che c’è molta tattica dietro, ma nemmeno prese di posizioni entusiastiche.
A sinistra va avanti invece qualche timido tentativo di trovare un’intesa che metta insieme Pd, Leu e M5S. Anche qui la strada sembra irta di ostacoli e comunque tutto dipenderà dagli sviluppi nazionali del rapporto PD – M5S. La sensazione che se ne ricava, dal confronto tra queste forze politiche, è quella che l’alleanza possa andare in porto solo se i pentastellati cederanno ad una candidatura indicata del Pd.
L’ipotesi nuova che si fa strada, tutta da esplorare, è quella di riproporre la cosiddetta “maggioranza Ursula” che si è formata a livello europeo e che andrebbe da Forza Italia al Pd. Di questa ipotesi si parla tanto nei colloqui privati ma la strada è veramente irta di tanti ostacoli, anche se in Sicilia le forze di centro rappresentano oltre un terzo dell’elettorato siciliano. In ogni caso la stessa maggioranza andrà sperimentata nelle amministrative della Primavera del 2022.
Nulla di male se già si comincia a lavorare in vista delle prossime scadenze elettorale e si pongono le basi per le future alleanze. Questo si può, anzi si deve fare. Ma tutto ciò non può affatto giustificare un clima di “fermo amministrativo e legislativo” al quale con tutta evidenza stiamo assistendo. I siciliani non lo comprenderebbero e non lo perdonerebbero a nessuno dei 70 deputati regionali né alle forze politiche di appartenenza.
Auspichiamo che tutti se ne rendano conto e che sia diano una smossa. Il presidente dell’Ars Micciché dovrebbe prendere l’iniziativa di stilare, insieme ai capigruppo ed al Governo, un calendario di leggi e Riforme da approvare da qui alla pausa estiva per dare ancora senso a questa legislatura e risolvere qualcuno dei mille problemi irrisolti. Oggi non vogliamo neanche elencarli perché siamo stanchi di farlo senza essere ascoltati. Facciano ciò che vogliono, purchè qualcosa almeno la facciano!
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