Autonomia differenziata del Nord, i deputati regionali impegnati a “difendere” la Sicilia

All’Ars la discussione sul tema del regionalismo differenziato è stata aggiornata a mercoledì pomeriggio dopo una lunga serie di interventi: poiché c’erano ancora numerosi deputati iscritti a parlare il presidente dell’Ars Miccichè ha preferito interrompere la seduta e rinviarla anziché fare un’altra maratona serale su un tema che tra l’altro viene trasversalmente ritenuto molto importante per il futuro della Sicilia e del Sud. Anche se – va detto – la Sicilia si sta muovendo con colpevole ritardo.

La discussione si concluderà con un documento unico con il quale la Sicilia presenterà le proprie rivendicazioni al Governo centrale: in buona sostanza dalla Sicilia – ma anche da altre regioni del Sud – si chiederà che prima di dar vita all’autonomia differenziata di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna vengano accolte le ragioni di chi ritiene legittimamente di essere stato penalizzato dallo Stato centrale nel corso dei decenni.

Non sono mancate le voci critiche come quella di Nello Dipasquale (PD) che ha stigmatizzato l’assenza in Aula del presidente della Regione Musumeci (rappresentato dal vice Gaetano Armao): al quale ha rimproverato di avere “svenduto la Sicilia agli interessi del Nord, forse in cambio di qualche posto in lista alle europee per gli esponenti di ‘Diventerà Bellissima’. L’assenza del presidente Musumeci in aula è la rappresentazione plastica del totale appiattimento del governo siciliano di fronte agli interessi del governo a guida Lega”.

Ma nel complesso, pur con sfumature diverse, tutti si sono detti d’accordo sulla necessità di evitare che possa essere ampliato il “gap” tra il Nord e il Sud.

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