Bancarotta ed evasione fiscale a Catania, tra gli indagati il papà del sindaco Pogliese
C’è anche Antonio Pogliese, padre di Salvo, l’attuale sindaco di Catania, tra le undici persone indagate perché ritenute responsabili, a vario titolo, di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) realizzati anche in forma associata nonché dei delitti di favoreggiamento personale e reale.
Antonio Pogliese, titolare di uno studio commercialista molto noto nel capoluogo etneo, è amministratore di molte società della grande distribuzione, oltre ad essere esperto di economia e finanza. Da sempre impegnato nel sociale, il padre del sindaco di Catania è stato anche presidente e governatore Lions, il Club Service di fama internazionale.
Nell’inchiesta, come accennato all’inizio, sono coinvolte 11 persone, nove delle quali poste agli arresti domiciliari e 2 destinatarie di provvedimenti interdittivi.
Ai domiciliari sono finiti, oltre a Pogliese, Michele Catania, Salvatore Virgillito, Antonino Grasso, Giuseppe Andrea Grasso, Michele Grasso, Concetta Galifi e Rosario Patti. Sono, invece, stati interdetti dall’esercizio di imprese per un anno Alfio Sciacca e Nunziata Conti.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto l’esistenza di un collaudato sistema fraudolento in grado di garantire a diversi gruppi imprenditoriali la sottrazione al pagamento di un complessivo volume di imposte pari a oltre 220 milioni di euro e la contestuale elusione di procedure esecutive e concorsuali.