Bilanci “falsi” al Comune di Palermo, Marchese: “Stupito dalle parole di Orlando”
L’ex comandante dei vigili urbani di Palermo, Gabriele Marchese, indagato insieme al sindaco Leoluca Orlando e altri 19 tra assessori e dirigenti comunali dalla procura di Palermo sui falsi in bilancio al Comune, attacca l’amministrazione in cui ha lavorato per tanti anni.
Marchese sostiene di essere “stupito” dalle dichiarazioni che il primo cittadino avrebbe reso ai magistrati: “Stupisce che il sindaco Orlando, con la sua competenza ed esperienza, non sappia che in tutti i manuali di diritto degli enti locali il bilancio venga individuato come atto principe della Giunta Comunale, che il sindaco presiede e che determina e individua le entrate e le modalità di spesa delle stesse che i dirigenti sono obbligati ad eseguire esattamente secondo le indicazioni formulate dalla giunta e che dopo l’approvazione del Consiglio Comunale vengono attribuite a ciascun Dirigente dalla deliberazione della Giunta comunale del peg”.
“Non posso che dissentire da quanto da Lui dichiarato ribadendo che i dirigenti delle singole aree si limitano a fare delle proposte di previsione indirizzate al Ragioniere Generale del Comune che di concerto con il Sindaco, l’Assessore al ramo e la Giunta municipale procede a tutte le modifiche che vuole prima dell’approvazione della relativa deliberazione di bilancio come peraltro certificato dallo stesso ragioniere Generale in risposta alla “contestazione” da me fatta per modifiche alla mia proposta di previsione. Per un approfondimento circa cosa sia il bilancio rimando ad una ricerca su internet su cos’è il bilancio di un Comune per chi non ne conoscesse la natura e modalità di formazione”, conclude Marchese.
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