Blutec di Termini, nuovo sequestro di beni per l’imprenditore Roberto Ginatta
Nuovo sequestro di beni nei confronti di Roberto Ginatta, l’imprenditore accusato di malversazione a danno dello Stato per aver distratto ingenti finanziamenti pubblici, pari a circa 16,5 milioni di euro, nel progetto Blutec per la riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Torino, riguarda un immobile di pregio a Fiano, in provincia di Torino, il cui valore è stimato in circa 3 milioni di euro. Nei mesi scorsi gli erano stati sequestrati altri beni.
Ginatta si trova agli arresti domiciliari ed è anche accusato, insieme a Cosimo Di Cursi, di auto-riciclaggio per aver reimpiegato circa 14 milioni di euro del profitto illecito in attività economiche, imprenditoriali, finanziarie e speculative del circuito economico legale.
La misura cautelare si aggiunge a quelle personali e reali eseguite lo scorso giugno, sempre su delega dell’autorità giudiziaria torinese, nei confronti di Roberto Ginatta, del figlio Matteo Orlando e di Giovanna Desiderato, per bancarotta e riciclaggio nell’ambito della gestione di Blutec SpA, in amministrazione straordinaria, della Metec spa, dichiarata fallita l’11 dicembre scorso, e della M.O.G. srl, tutte riconducibili al gruppo familiare dei Ginatta.
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