Blutec, il gip di Torino conferma il sequestro. Sit-in degli operai per il primo maggio
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino ha confermato il sequestro preventivo della Blutec (sottoposta ad amministrazione giudiziaria), dopo che il procedimento era stato trasferito per competenza territoriale.
Il provvedimento (emesso il 25 aprile) ricalca quanto già deciso a Termini Imerese sulla base delle indagini del Nucleo di polizia economica-finanziaria di Palermo. L’accusa ai danni dell’azienda e all’a.d. Cosimo Di Cursi e al presidente del CdA Roberto Ginatta, è dimalversazione ai danni dello Stato.
Nel dispositivo del gip di Torino si legge che una parte rilevante delle risorse pubbliche assegnate da Invitalia sarebbero state investite “in private attività speculative, non riconducibili in alcun modo alla realizzazione del progetto oggetto del contratto di sviluppo relativo alla riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese”.
Gli operai intanto si preparano per l’ottavo anno consecutivo ad un primo maggio senza festa: si ritroveranno infatti alle ore 9.30 davanti ai cancelli della fabbrica di Termini Imerese, in viale 1 maggio (fino al 2013 noto come viale Gianni Agnelli). La manifestazione è organizzata dai sindacati Fim, Fiom e Uilm per ribadire la necessità di trovare una soluzione alla vertenza. Il raduno si concluderà con l’intervento di Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom.
A prendere posizione è il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone, che in una nota chiede interventi celeri:”Il commissario può superare le difficoltà e aiutare il percorso di rilancio dell’area industriale. C’è un problema di tempi, il 30 giugno scade la cassa integrazione e in fabbrica gran parte del lavoro, che ha impegnato 130 operai, è fermo. Chiediamo al commissario di accelerare il confronto con il ministero dello Sviluppo, con la Regione e con Fca per creare le condizioni necessarie a far rientrare al lavoro mille persone che aspettano ormai da troppi anni”.
E aggiunge: “Se Fca non è interessata al rilancio, allora il ministro Luigi Di Maio, che si è impegnato in prima persona venendo più volte a Termini Imerese, e il governatore Nello Musumeci collaborino per trovare una soluzione alternativa che dia finalmente un futuro ai mille lavoratori diretti e dell’indotto e alle loro famiglie”.