Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commenta la bocciatura da parte del Consiglio Comunale alla delibera che prevedeva il raddoppio dell’addizionale Irpef per i palermitani e che era un punto fondamentale di quel Piano di Riequilibrio.
“Il rifiuto di modificare, come proposto dalla Giunta, secondo criteri di equità fiscale, la delibera sull’addizionale Irpef costituisce una scelta, ancora una volta, in danno della città e dei lavoratori da parte di consiglieri comunali irresponsabili“, afferma Orlando.
I consiglieri comunali del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo e Concetta Amella, nella maggioranza vicina al sindaco, affermano: “Scongiurato il pericolo degli aumenti dell’addizionale comunale all’Irpef, il M5S continuerà a lavorare con i suoi rappresentanti a Roma affinché il Governo nazionale intervenga per salvare Palermo dal dissesto e dalle conseguenze che sarebbero ancora più gravi per tutti i cittadini. Occorre un ‘Piano nazionale per Palermo’. Ai cittadini palermitani non è possibile chiedere aumenti dell’Irpef, peraltro iniqui e sconsiderati, ed è per questo che oggi abbiamo votato a favore della restituzione dell’atto”.
I consiglieri comunali di Sinistra Comune: Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando, Marcello Susinno: “Nessuno vuole mettere le mani nelle tasche dei cittadini, semmai il voto si infrange contro una realtà diametralmente opposta. Perché senza l’aumento dell’Irpef, parte essenziale del Piano di riequilibrio, approvato il mese scorso, si perderà il diritto ai 180 milioni del ‘Salva Palermo’ e la città rischierà il default. Mentre, di fatto, le ripercussioni dell’addizionale Irpef sarebbero state neutralizzate dalla normativa nazionale, che prevede una aliquota ridotta per il 2022, in concreto mantenendo invariata la pressione fiscale. La totale demagogia e l’arroganza con cui sono stati portati avanti i lavori da molte forze politiche e dalla presidenza dell’Aula, confligge con l’evidenza che quel piano è necessario per garantire la vita del Comune di Palermo e, quindi, evitare il dissesto finanziario. Italia Viva, la Lega, ma anche tutti i gruppi civici che gravitano attorno a queste forze, dovrebbero casomai dare senso alla loro presenza nel Governo Draghi, rappresentando in quella sede l’iniquità degli aiuti proposti alle grandi città italiane, con Palermo che riceve meno del 15 percento di quanto viene dato a Torino o a Napoli. Invece, piuttosto che assumersi qualche responsabilità, continuano ad alimentare una retorica ‘anti-tasse’, che non eviterà aumenti ma, anzi, esporrà il Comune a ulteriori ritardi e guasti funzionali. Senza queste entrate certe non si potrà redigere il bilancio 2021/23 e questo sta già avendo gravissime conseguenze sociali come ci hanno ricordato le dimostrazioni degli ultimi giorni dei lavoratori del teatro Massimo e del teatro Biondo”.
Sinistra Comune depositerà una nota per la predisposizione di una delibera consiliare che rimoduli il tributo affinché ciascuno possa concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. “E’ di importanza fondamentale infatti applicare il principio della progressività ed introdurre soglie al di sotto delle quali prevedere anche l’esenzione totale”.
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