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Buoni spesa, fondi solo a 28 Comuni. La Regione: in 362 non hanno fatto i rendiconti

Solo 28 Comuni siciliani hanno le carte in regola per ricevere i fondi riguardanti ai buoni spesa. Numeri talmente negativi che anche l’assessorato alla Famiglia, guidato da Antonio Scavone, fatica a commentare. Per tutte le altre 362 città e cittadine in Sicilia i soldi sono stati bloccati.

Il governo Musumeci aveva stanziato 100 milioni di euro ad aprile 2020 per assicurare i buoni spesa alle famiglie in povertà. A distanza di oltre dieci mesi, solo 30 milioni sono stati erogati ai sindaci, il resto è ancora nelle casse regionali. Il dirigente del dipartimento Famiglia della Regione, Rosolino Greco, ha infatti firmato un provvedimento che limita l’erogazione a 28 amministrazioni.

Lo “stop” è arrivato a causa di una norma che la Regione ha frisato al momento del primo stanziamento, che risale all’inizio dell’estate: solo i Comuni che rendiconto almeno la metà del budget ricevuto potranno accedere alla seconda rata. Per questo ci sono solo 28 amministrazioni in lista.

I sindaci dei Comuni esclusi, però, non ci stanno. Si rivendica, infatti, di aver superato la soglia del 50% ma di avere difficoltà enormi a rendicontare per via di iter burocratici lunghissimi e tortuosi. Tutti i primi cittadini, inoltre, hanno ricevuto contemporaneamente somme nazionali per erogare buoni spesa simili e hanno preferito impiegare quelle risorse perché più facilmente rendicontabili.

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