Caccamo, la morte di Roberta: disposto il fermo del fidanzato, domani l’autopsia
Dopo ore e ore di interrogatorio, la Procura di Termini Imerese ha disposto questa mattina il fermo di Pietro Morreale, il 19enne indagato per per la morte della fidanzata Roberta Siragusa. L’autopsia sul corpo della ragazza sarà eseguita domani all’istituto di medicina legale del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, ma già stasera sarà eseguita una prima tac sul cadavere: gli inquirenti vogliono accertare eventuali segni di violenza sul cadavere (cioè tracce di strangolamento o percosse).
Morreale (che domani sarà davanti al gip di Termini Imerese (Pa) per l’udienza di convalida del fermo), è ora accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ma in caserma ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere in merito alla morte della sua fidanzata, trovata morta in un burrone e con il corpo parzialmente bruciato nella zona di Monte San Calogero a Caccamo, in provincia di Palermo.
Tra momenti di stanchezza e di nervosismo, davanti al sostituto procuratore della Repubblica di Termini Imerese Barbara, l’indiziato avrebbe continuato a negare ogni addebito. Lo stesso legale del ragazzo, l’avvocato Giuseppe Di Cesare, aveva detto ieri sera: “Il mio assistito non ha confessato né al Pm né ai carabinieri”, di fatto smentendo le voci circolate nel tardo pomeriggio di una presunta ammissione di colpa da parte del ragazzo.
La scomparsa della ragazza era stata denunciata ieri dai genitori ed era stato proprio il fidanzato a far trovare il corpo guidando i carabinieri nei pressi del burrone. I militari hanno raccolto le testimonianze di alcuni giovani che avrebbero raccontato di un litigio tra i due giovani fidanzati dovuto a motivi di gelosia e stanno anche visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese per cercare particolari utili alle indagini.
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