Campagna anti alcol, che… fiasco! Polemiche e accuse di sessismo contro l’assessorato
Bufera sull’assessorato regionale della Salute per la campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol fra le donne, comparsa sul sito istituzionale “Costruire Salute” e rimossa dopo poche ore, in seguito alle proteste di associazioni e medici. Un vero e proprio autogol mediatico, a giudicare dalle reazioni popolari sui social.
L’immagine proposta è quella di una donna il cui seno, con un gioco grafico e di colori, è rappresentato da due calici di vino rosso. In fondo al disegno la domanda: ““Quali sono le dosi giuste di alcol per la donna?”. Una campagna giudicata sbagliata o addirittura sessista e spregiudicata.
E così dall’assessorato è arrivata la decisione di rimuovere l’immagine. Ma il fiume delle polemiche è già tracimato. Il piddino Antonio Ferrante, candidato alla segreteria del partito, esprime “sdegno” e ritiene che la campagna sia “sessista e superficiale anche nel messaggio”. “Vogliamo sapere – dice Ferrante – quanto abbiamo speso di tasca nostra per finanziarla. In un momento in cui, purtroppo, le donne sono ancora oggetto di violenza da parte degli uomini è intollerabile, da parte delle istituzioni regionali, una simile superficialità addirittura in una campagna di prevenzione sanitaria”.
Dura anche la nota della fondazione Bellisario su Facebook: “Riteniamo di dover denunciare e monitorare sempre comportamenti disfunzionali come questo, che ledono la dignità della donna e che contribuiscono a costruire un’immagine sessista. Fatto ancor più grave perché si tratta di una campagna pubblicitaria istituzionale. Ci auguriamo che l’assessore Razza, nel futuro, scelga di usare fondi pubblici per costruire un messaggio più consapevole e meno degradante”.
E il deputato regionale Claudio Fava annuncia una interrogazione urgente al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore per la Sanità Ruggero Razza, sottolineando che che non è la prima volta che l’assessorato incappa in questi “incidenti”: “Quanto costa, chi l’ha autorizzata e come è stato scelto chi ha curato la ‘creatività’ della campagna di comunicazione istituzionale della Regione Siciliana contro l’abuso di alcool, ritirata dal web poche ore dopo la pubblicazione perché accusata da più parti di essere sessista e volgare?”.
Fava chiede quale sia il costo complessivo delle campagne di promozione di corretti stili di vita realizzate dall’assessorato regionale alla salute; quale sia il costo specifico della gestione del sito costruiresalute.it e delle collegate pagine social; quale sia, e con che modalità sia stata selezionata, la struttura incaricata della creazione dei contenuti visivi per le campagne di sensibilizzazione promosse dall’assessorato; quale sia il costo, complessivo o articolato per le singole campagne, della realizzazione dei contenuti visivi associati alle campagna di promozione; se tali contenuti visivi siano stati valutati ed eventualmente autorizzati dall’Assessore o da un suo delegato. Infine il deputato regionale ha chiesto di sapere “quali strumenti si vogliano prendere al fine di prevenire la diffusione di ulteriori immagini degradanti ed offensive”.