Cashback di Stato, in arrivo lo stop: niente più “rimborsi” dal secondo semestre

L’esperienza del “Cashback di Stato” sarebbe giunta al termine. Dopo la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi, il governo sarebbe ormai pronto a decretare lo stop all’iniziativa che avrebbe dovuto permettere di incassare ogni 6 mesi una percentuale delle spese effettuate con metodi digitali (fino a un massimo di 150 euro complessivi)

Lo stop sarà in vigore sostanzialmente da luglio in poi: niente più “rimborsi” a partite dal secondo semestre del 2021. Restano salvi invece i pagamenti effettuati e le quote di rimborso accumulate nel primo semestre 2021 che si chiude il 30 giugno.

I dati al 27 giugno dicono che sono oltre 7,85 milioni gli utenti con transazioni valide e di questi 5,89 milioni hanno già raggiunto le 50 transazioni necessarie per sbloccare il rimborso.

L’iniziativa aveva previsto di rimborsare il 10% (fino a un massimo di 15 euro a transazione) di ogni pagamento effettuato, fino a un massimo di 150 euro. Il rimborso scattava solo al raggiungimento delle 50 transazione su base semestrale, ma i 100 mila che effettuavano più transazioni avevano diritto a un “superpremio” da 1.500 euro.

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