Caso Antoci, intervista delle “Iene” a Fava: lui va in Procura. “Aggressione verbale e falsità”
Una “incursione ” delle Iene sul caso Antoci, l’intervista con il presidente dell’antimafia Claudio Fava che del caso Antoci si è occupato a lungo, le accuse dello stesso Fava che ritiene di avere subito affermazioni false e calunniose.
—> LA RISPOSTA DELLA “IENA” PECORARO
E così la commissione regionale Antimafia siciliana ha trasmesso alla Procura di Ragusa e alla Dda di Catania l’audio dell’intervista di 84 minuti che Fava ha rilasciato relativo domenica scorsa a una troupe de “Le Iene”, non andata ancora in onda. Per Fava, si è trattato di “una violenta aggressione verbale”, “con tante affermazioni false”.
Il file con l’audio, registrato a sua volta con un telefonino mentre era in corso l’intervista, è stato consegnato anche ai cronisti. La vicenda riguarda Giuseppe Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, che fu vittima di un attentato mai chiarito fino in fondo. Il caso è stato al centro di una istruttoria dell’Antimafia che ha depositato la relazione finale lo scorso ottobre formulando tre ipotesi: l’avvertimento, l’attentato e la messinscena, con Antoci comunque vittima in ognuno dei casi.
“Sono stato avvicinato in un albergo da un giornalista delle Iene che mi ha proposto una intervista sul ‘caso Antoci’ – racconta Fava -, intervista che ho concesso di buon grado pur non essendo mai stato avvertito della loro visita. Ma non è stata una intervista ma una aggressione molto violenta nei toni, offensiva nei contenuti e minacciosa nelle forme: senza domande ma con affermazioni false e calunniose e provocazioni. E’ stata una operazione ben organizzata. Chi ha mandato questo signore? A che scopo? E’ una forma di intimidazione? Un avvertimento affinché nessuno continui a occuparsi di questa vicenda? Se l’obiettivo è intimidire, sono caduti male, si sbagliano. E’ un atto di una gravità istituzionale irreparabile nei confronti di questa commissione Antimafia”.
I deputati della Commissione regionale antimafia dell’ARS (in una nota) definiscono l’intervista, “una imbarazzante quantità di falsità dette dal giornalista de Le Iene durante un’intervista che mirava a screditare l’intero lavoro della Commissione antimafia sull’attentato al dottor Antoci”. Per i componenti della Commissione, “non c’era alcuna intenzione giornalistica, come si può evincere dalle affermazioni che abbiamo ascoltato e qui riportiamo, su cui ognuno potrà trarre le proprie conclusioni”.
A seguire riportiamo gli estratti audio diffusi dalla Commissione regionale: