Caso Arata – Nicastri, l’assessore Pierobon sentito dai pm: “Spero di avere chiarito tutto”
E’ durato circa due ore l’interrogatorio dell’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon, sentito come persona informata sui fatti nell’inchiesta nell’ambito dell’inchiesta su un giro di mazzette alla Regione, pagate per facilitare il rilascio di autorizzazioni per la realizzazione di impianti di energie rinnovabili.
“Spero di avere definitivamente chiarito ogni aspetto che mi riguarda. Ho un progetto da portare avanti e farò di tutto per andare fino in fondo”, ha detto l’assessore ai giornalisti al termine dell’interrogatorio in presenza dell’aggiunto della Dda Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo.
L’inchiesta riguarda un affare di oltre 15 milioni con al centro l’imprenditore mafioso Vito Nicastri e il faccendiere Paolo Arata, arrestati insieme ai rispettivi figli e ai due funzionari della Regione che avrebbero preso le tangenti, e accusati, a vario titolo, di corruzione e intestazione fittizia di beni.
Nella stessa indagine, nelle scorse settimane, sono stati sentiti il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e gli assessori regionali alle Attività produttive e al Territorio Mimmo Turano e Totò Cordaro. Cordaro ha raccontato ai pm di aver avuto l’impressione che il collega di Giunta Pierobon sollecitasse l’evasione celere di due pratiche riferibili a impianti che dovevano essere realizzati da una società riconducibile ad Arat