Cleo Li Calzi (Pd): “Servono tempi certi e risposte chiare per chi investe a Palermo”

Se vogliamo creare sviluppo dobbiamo essere in grado di dare risposte certe, corrette e in tempi rapidi agli imprenditori che vogliono investire a Palermo”. A dichiararlo è Cleo Li Calzi del Dipartimento Sviluppo e Infrastrutture del Pd di Palermo. Che cita due esempi emblematici legati ai contenziosi su cui si è già pronunciato il Tar.

“Dopo quella relativa al diniego alla riconversione dell’ex centrale termoelettrica alle spalle del Castello a Mare per attività turistico-ricettive, arriva adesso quella sull’area dell’ex Coca Cola a Tommaso Natale opzionata da Decathlon. Due sentenze del Tar – fa notare Li Calzi – che annullano i provvedimenti del Suap del Comune di Palermo e che hanno per oggetto l’interpretazione in merito alla compatibilità urbanistica di aree da riqualificare. Due lunghi procedimenti, con tempi inaccettabili, sfociati in contenziosi che hanno visto soccombere il Comune di Palermo”.

“I due casi – prosegue la responsabile provinciale del Dipartimento Sviluppo e infrastrutture del Pd – dimostrano ancora una volta la permanenza dell’impervio cammino che deve affrontare chi vuole investire nello sviluppo della città. Esattamente il contrario della volontà del legislatore che ha istituito lo Sportello Unico per le Attività Produttive come tappa fondamentale della riforma del rapporto tra sistema economico e pubblica amministrazione. In tal senso a Palermo occorre riorganizzarlo per garantire semplificazione, certezza e rapidità dei tempi, dotandolo di quelle competenze necessarie per garantire lo sviluppo”.

“Il Suap – conclude Li Calzi – deve essere lo sportello dove qualsiasi imprenditore può avviare o sviluppare un’impresa e ricevere tutti i chiarimenti sui requisiti e gli adempimenti necessari”.

Il D.Lgs. 112/98 è –infatti – il risultato della delega conferita al Governo con la Legge 59 del 1997, al fine di ridefinire, riordinare, razionalizzare la disciplina relativa alle attività economiche e industriali, mediante lo snellimento delle procedure autorizzative connesse ai processi d’impresa, tramite la riduzione dei tempi di istruttoria e il rilascio di atti, l’abrogazione di fasi procedimentali e di procedimenti autorizzativi superflui, l’accorpamento di procedimenti riferiti alla stessa attività, e di creazione di un’unica struttura di riferimento per le imprese.

È in questo contesto che deve essere collocato l’articolo. 23 del D.Lgs. 112/98 con il quale sono conferite ai Comuni tutte le funzioni amministrative concernenti la realizzazione, l’ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la riconversione di impianti produttivi.

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