Confartigianato Palermo: “Settore della moda al collasso. Nessun aiuto, nessun ristoro”

Confartigianato Palermo denuncia una preoccupante situazione riguardante il settore della moda. Gli artigiani sono al collasso: nessun aiuto, nessun ristoro; nessun governo, nazionale o regionale, che ponga l’attenzione su chi produce in questo settore.

Dopo quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia da Covid-19, la manifattura italiana segna un calo di produzione del 12,6%, con una flessione più marcata per le imprese della moda. L’analisi Istat dei dati sul commercio estero, indica nei primi 11 mesi del 2020 una caduta di 10,7 miliardi di euro del made in Italy della moda, pari ad un calo del 20,3%.

Le imprese della moda hanno bisogno di un intervento robusto“, dice Francesca Pipi, coordinatrice del settore moda di Confartigianato Palermo. Nel capoluogo siculo ci sono 203 aziende con 442 addetti. Un settore con 141 imprese artigiane che danno lavoro a 306 addetti, più di due terzi (69,2%) dell’occupazione del settore. Il valore artigiano delle sartorie, delle aziende che producono nel settore moda, è spesso nascosto dietro ai capi di grandi marchi che si trovano poi sugli scaffali dei negozi, oggi chiusi a Palermo e in Sicilia per via della zona rossa.

“Questo valore artigiano – conclude Pipi – sta dietro le quinte ma non deve essere dimenticato da chi assegna bonus e ristori. Chiediamo a gran voce un intervento ai nostri politici, al governatore della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano. I nostri artigiani sono in ginocchio. E gli aiuti concreti, quelli veri, non sono più rinviabili”.

 

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