Coronavirus in Sicilia, il bollettino di sabato 7: “Altri 11 tamponi inviati a Roma”
La Regione Siciliana ha diffuso i dati sulla diffusione in Sicilia del Coronavirus comunicati alla Unità di crisi nazionale. Il nuovo bollettino è aggiornato alle ore 12 del 7 marzo,
“Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a #Palermo, tre a #Catania, uno a #Messina, uno a #Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo, pertanto è stato dimesso.
Si chiarisce, ancora una volta, che tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia.
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87″.
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Nel frattempo salgono da 12 a 19 i posti-letto di rianimazione negli ospedali in provincia di Caltanissetta, con un aumento di quasi il 60%. Lo ha reso noto il direttore generale dell’Asp 2, Alessandro Caltagirone, che ha illustrato le decisioni adottate d’intesa con l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza. Tre dei nuovi posti letto sono stati assegnati al “Sant’Elia” di Caltanissetta, quattro al “Vittorio Emanuele” di Gela (dove il reparto di malattie infettive viene riaperto dopo 4 anni per far fronte all’emergenza). Per quanto attiene alle unità operative di malattie infettive, lo stesso manager dell’Asp ha comunicato che “in conformità alle direttive del ministero e dell’assessorato regionale alla salute, nei due principali presidi ospedalieri di Caltanissetta e di Gela sono state messe in campo iniziative di natura tecnica finalizzate all’implementazione di posti-letto a pressione negativa”.