Coronavirus, Musumeci: “I turisti dalle zone gialle? Meglio che non vengano”

“La Sicilia non è una terra in cui non si può sbarcare e non si può atterrare: però servono controlli, perché non è possibile che i due casi registrati di positività al coronavirus riguardano turisti del Nord perché nella nostra isola non c’è un focolaio. Sarebbe meglio che i turisti dal Nord non venissero”.

Questa frase, pronunciata dal Governatore della Sicilia Nello Musumeci, ha provocato un acceso dibattito nel mondo politico e imprenditoriale: soprattutto il mondo produttivo lamenta già da giorni i gravi contraccolpi sull’economia siciliana provocati da un eccesso di panico e da una comunicazione non adeguata.

Musumeci però non fa passi indietro e anzi lancia una frecciatina al Governo. “Se un cittadino che arriva dal Nord avverte dei sintomi con senso di responsabilità deve comunicarlo alle autorità sanitarie e sottoporsi alle procedure. Il governo nazionale ci garantisce che vengono fatti i controlli ma non è così, e noi come Regione non possiamo intervenire perché le competenze sono dello Stato. Ribadisco l’esigenza di fare controlli adeguati negli aeroporti per chi arriva in Sicilia”.

Poi un ulteriore ritorno sul tema attraverso una nota: “L’ho detto, e lo ripeto, i turisti provenienti dalle zone gialle farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia. Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti. La Sicilia è e resta, finora, una regione sicura, dove trascorrere la vacanza in un clima assai propizio. Per questo da giorni invito tutti, anche certa stampa, a non fare terrorismo psicologico. In ogni caso, chi arriva da una zona colpita dall’epidemia ha il dovere di informare le autorità sanitarie siciliane, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri”.

LE REAZIONI: Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: “L’economia è paralizzata e bisogna trovare subito le contromisure per impedire che la situazione possa provocare danni ancora più gravi a tutta l’economia a causa di una psicosi collettiva, irrazionale e autolesionista, provocata da una comunicazione in molti casi irresponsabile o superficiale, con affermazioni non sufficientemente ponderate. Come fa, ad esempio, un uomo delle istituzioni a invitare i turisti del nord a non venire in Sicilia? Spendiamo decine di milioni all’anno per promuovere il turismo e poi chiediamo alla gente di stare a casa propria? Noi di Confcommercio, al contrario, invitiamo tutti i turisti a venire in Sicilia, proprio perché la situazione è sotto controllo. E invito tutti i commercianti a veicolare soprattutto le notizie positive per controbilanciare l’ondata di allarmismo ingiustificato”.

Fabrizio Ferrandelli, direzionale nazionale + Europa. “Musumeci non faccia terrorismo sul Coronavirus, perché a farne le spese sarebbe innanzitutto l’economia della Sicilia: giusto rafforzare i controlli ma invitare le persone del Nord a non venire nella nostra Regione è un allarmismo infondato che peraltro scredita le istituzioni sanitarie siciliane. La Sicilia resta una regione che accoglie, la Sicilia non ha paura e saprà affrontare, come ha sempre saputo fare, eventuali emergenze”.

I deputati del M5S All’Ars Giovanni di Caro e Nuccio Di Paola: “Musumeci farebbe bene a pesare bene le parole prima di usarle e a valutare il loro potenziale impatto fortemente negativo sulla già fragilissima economia del turismo siciliano. Invitare i turisti del Nord a non venire in Sicilia non solo è nettamente fuori luogo, ma è uno schiaffo agli imprenditori del settore turistico e ricettivo, che in questo momento stanno leccandosi le ferite per una vicenda ancora in evoluzione che di tutto avrebbe bisogno tranne che di parole in libertà dal retrogusto spiccatamente terroristico. Si facciano controlli attenti e scrupolosi sui flussi turistici per la sicurezza di tutti – affermano i due deputati – ma non si faccia terrorismo suicida con l’effetto di soffocare ancora di più un settore vitale per la nostra regione come il turismo”.

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