Corruzione all’Ast, il Codacons si costituisce parte offesa: “Ennesima beffa agli utenti”

Anche il Codacons prende posizione e si schiera apertamente contro la corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione che hanno portato oggi scompiglio all’Ast. Ben sedici persone sono state indagate e Paolo Di Stefano, vice presidente regionale Codacons afferma che “se le ipotesi di reato fossero confermate sarebbe l’ennesima beffa ai danni degli utenti del servizio pubblico su gomma della Regione Siciliana”.

Il Codacons “assistito dall’avvocato Laura La Mattina, annuncia la costituzione di parte offesa nell’ambito del procedimento che ha travolto l’Ast e, nel caso le accuse siano confermate, la costituzione di parte civile nel futuro giudizio”.

“In questo caso – prosegue -, anche l’efficienza del servizio, che per i cittadini di questa regione è una chimera, pagherebbe le conseguenze del malaffare. Auspichiamo, quindi che con rigore si faccia luce su eventuali responsabilità a carico di chi avrebbe approfittato della propria funzione ai danni del servizio di trasporto regionale”.

“Per primi, gli stessi vertici Ast insieme al socio unico, la Regione, accendano un faro sulla vicenda ed adottino quei provvedimenti a salvaguardia dell’interesse pubblico e a tutela dell’immagine della società. Inoltre, il sapore della beffa è alimentato dagli esiti delle intercettazioni in cui si parlerebbe di omissioni e irregolarità nei bilanci, quando, appena il mese scorso, la società ha dichiarato con toni trionfalistici di aver raggiunto risultati di bilancio oltre le aspettative”, conclude.

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