Corte d’Appello di Palermo: nel 2020 in aumento i reati contro la Pubblica amministrazione
Sono aumentati nel 2020 i reati contro la Pubblica Amministrazione. Il dato è contenuto nella relazione del distretto di corte d’Appello di Palermo pubblicata alla vigilia della inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Un aumento dell’8% circa anche se, viene precisato, per alcuni reati si assiste ad incrementi ben più consistenti”.
Per quanto riguarda la criminalità organizzata, la relazione sottolinea che Cosa Nostra continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio anche se il numero delle denunce è in calo del 20% e – grazie alle attività cautelari e processuali – la criminalità mafiosa sta attraversando un periodo di grave crisi. “I mandamenti mafiosi più potenti – è scritto – restano quelli di Pagliarelli, Porta Nuova, Ciaculli – Brancaccio e Villagrazia – Santa Maria di Gesù”.
Nella relazione viene sottolineata la grande incidenza della pandemia sul regolare svolgimento dell’attività giudiziaria. Tra il 9 marzo e l’11 maggio del 2020 vale a dire nel periodo del lockdown è saltato il 91% dei procedimenti civili programmati dalla Corte d’Appello di Palermo e il 97% di quelli previsti in tribunale. Il virus e i conseguenti provvedimenti di cautela dal contagio – sostiene la relazione – hanno vanificato gli sforzi per cercare di ridurre l’enorme arretrato di processi e procedimenti, soprattutto civili.
Sono in forte aumento i reati di usura che invece erano calati lo scorso anno: da 106 a 167. Diminuiscono le denunce di riciclaggio: 107 contro le 148. Le denunce di furto sono scese del 5% circa, passando da 29.525 a 28.151.
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