Covid in Sicilia, i numeri non scendono abbastanza. Musumeci: “Più controlli”

I dati della cabina di regia nazionale sulla Sicilia sono peggiori di quelli per cui, appena la scorsa settimana, Nello Musumeci aveva chiesto (e ottenuto) la zona rossa dichiarata dal ministro Roberto Speranza. L’indice di trasmissibilità Rt s’impenna (da 1.19 a 1.27, il secondo più alto d’Italia), così come altri dati-spia, a partire dal rapporto positivi/tamponi, che sfiora il 30%. Così, il presidente della Regione, ha chiesto ai prefetti più controlli.

Musumeci, infatti, ha convocato in videoconferenza i prefetti siciliani per chiedere di intensificare i controlli anti- assembramento. Sono ancora troppi i “siciliani indisciplinati” che non starebbero rispettando le disposizioni. L’area metropolitana di Palermo, la più colpita per incidenza settimanale di nuovi casi, è “ osservata speciale”. “Registriamo – afferma Musumeci – una mobilità, che riguarda principalmente le tre aree metropolitane e che, da molteplici e ripetute segnalazioni, spesso non corrisponde alle esigenze di lavoro, necessità e salute, previste dall’ordinanza in vigore.

L’obiettivo del governatore – che oggi (sabato 23 gennaio) ha incontrato i prefetti collegato dal Palaregione a Catania – è fermare quella “minoranza di cittadini indisciplinati” che hanno violato i divieti di assembramento durante le festività natalizie facendo schizzare di nuovo i contagi: “A fronte di decine di migliaia di operatori commerciali che mantengono chiusi i propri esercizi nel rispetto delle regole e di milioni di siciliani che fanno altrettanto restando a casa, sono purtroppo tanti, troppi – ha sottolineato Musumeci – i casi di inosservanza che restano impuniti”.

In città i questori, responsabili della gestione del dispositivo dei controlli coordinato dai prefetti, riproporranno la formula delle vacanze. A Palermo, per esempio, scenderanno in campo circa 200 uomini fra Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani. “Il mio compito – ha concluso il governatore – non è agire con l’occhio al termometro del consenso popolare ma scongiurare la conta tragica delle tante vittime di ogni giorno”.

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