Covid, Palermo maglia nera e ospedali in affanno: “Paghiamo le folle nei giorni prenatalizi”
L’incidenza dei contagi da Coronavirus in Sicilia resta alta e Palermo si conferma (tristemente) sempre più maglia nera. Lo indicano i dati forniti al Ministero della Salute per il consueto bollettino, che fotografa un numero molto di contagi nelle metropoli dell’Isola ma in particolare nel capoluogo siciliano se si guarda l’andamento degli ultimi giorni.
Dal 2 gennaio in poi (data in cui si registrarono 183 casi in provincia di Palermo – a fronte però di molti meno tamponi) l’aumento dei contagi nel palermitano è stato costante: 297 il 3 gennaio; 295 il 4 gennaio; 383 il 5 gennaio; 485 il 6 gennaio; 474 il 7 gennaio. Negli ultimi due giorni i nuovi casi a Palermo e Provincia sono stati molto superiori anche alla provincia di Catania (che resta l’area con più contagi da inizio epidemia). E anche a livello regionale la situazione si conferma critica: con 1435 casi, l’incidenza registrata in Sicilia il 7 gennaio resta sopra la media nazionale (16,74% contro il 14,8% complessivo).
Una situazione che viene vissuta con grande preoccupazione nei presidi ospedalieri del capoluogo, sempre più in affanno nel gestire i posti letto a disposizione e che si trovano a dover trattare sempre più casi con polmoniti complesse e in soggetti mediamente più giovani. Baldo Renda, direttore dell’unità di terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo ha pochi dubbi: “Non parlerei di terza ondata, ma di giorni di picco della seconda che non sono ancora finiti. Nella seconda ondata abbiamo avuto qualche giorno di flessione, ma non ci siamo mai fermati. Ricordiamoci quello che è successo nei giorni prenatalizi a Palermo con quel flusso di gente per le strade che non si vedeva da mesi. Il risultato lo stiamo vedendo e pagando oggi, con il reparto che è sempre pieno, abbiamo ricoverati 16 pazienti su 16 posti in terapia intensiva”.
Ora si cerca di porre rimedio studiando possibili misure restrittive ad hoc per la Sicilia e nel calderone finisce anche il ritorno tra i banchi di scuola, sempre più in bilico dopo le recenti indicazioni del Cts regionale. Ma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando fa notare come la preoccupazione sia anche per i più piccoli e dei loro genitori: “L’80%, oggi hanno scelto di non portare i propri figli nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunale. É evidente che siamo di fronte a un momento di crisi gravissima, certamente ben più grave di tutte le fasi già vissute in Sicilia e a Palermo durante questa lunghissima pandemia, con un sistema sanitario in gravissima difficoltà per il continuo e veloce aumento dei contagi e dei ricoveri. La scuola non può restare come un ultimo baluardo, come un fortino assediato. Occorrono provvedimenti urgenti, organici e condivisi”.
IL BOLLETTINO DELLA SICILIA DEL 7 GENNAIO 2021