Covid: sei regioni a rischio “zona rossa”, c’è anche l’ipotesi coprifuoco anticipato

La Sicilia continua a tenere, ma nel resto d’Italia è di nuovo allarme Covid con una terza ondata (alimentata dalle varianti) che potrebbe spingere il governo a una nuova stretta e a misure ancora più forti per tentare di contenere la diffusione del virus, sempre più “inseguito” a livello di tracciamento.

Oggi, venerdì, sarà l’ormai consueto giorno dell’aggiornamento della cabina di regia e dei dati del monitoraggio. E sono 6 le regioni a rischio “zona rossa”: c‘è la Lombardia (che nel frattempo si è già autoproclamata arancione scuro), ma anche Campania, Emilia Romagna e Abruzzo, a cui potrebbero aggiungersi Molise e Basilicata; nelle Marche invece da domani Macerata si aggiunge ad Ancona nella lista delle zone rosse. Calabria, Friuli Venezia Giulia e Veneto verso l’arancione, mentre il Lazio resta in bilico.

Ma ora non si parla solo di “colori”. Tra le ipotesi sul tavolo di Palazzo Chigi, c’è anche l’ipotesi di rafforzare ancor di più le misure già esistenti, a cominciare dal coprifuoco. Si valuta già se anticiparlo rispetto alle 22 o di imporre una stretta ulteriore su weekend e spostamenti. Sul piano invece strettamente giuridico da aprile il governo potrebbe abbandonare lo strumento del Dpcm per adottare decreti legge (e dunque passare dal Parlamento per la loro conversione).

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