rischiano di fermarsi i cantieri sulla ag cl e sulla pa ag

Crediti a rischio, i cantieri sulla Pa – Ag e sulla Ag – Cl rischiano un nuovo stop

Rischia di bloccarsi immediatamente l’attività dei cantieri sulla Agrigento – Caltanissetta e sulla Palermo – Agrigento. Lo comunica il Comitato delle oltre cento imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna motivando la decisione con il ritiro “dal decreto Sblocca Cantieri dell’emendamento con cui si istituiva il Fondo salva-imprese col quale avremmo ricevuto una anticipazione sui nostri crediti pari al 70%”.

Il Comitato lascia aperto uno spiraglio “qualora ci fossero ripensamenti da parte dell’Esecutivo nazionale prima del voto finale al Senato”, annunciando inoltre “l’avvio di contatti con il Comitato delle imprese creditrici del gruppo Astaldi impegnate nel cosiddetto Quadrilatero, per esercitare sul governo nazionale un pressing unitario, da Nord a Sud, senza escludere nemmeno una ‘marcia su Roma’ per chiedere un incontro al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

“Rivolgiamo anche un appello al presidente della Repubblica Mattarella, – spiega il Comitato – perché ci aiuti a fare comprendere alla politica tutta che questo non é un problema della sola Sicilia, l’ultima provincia dell’impero della quale non importa nulla a nessuno, ma é un dramma che ha messo sul lastrico l’intero Paese, con migliaia di imprese che da anni non ricevono pagamenti per almeno un miliardo di euro”.

E’ per questo che il Comitato condanna “la superficialità e l’indifferenza con la quale, in particolare, dallo scorso mese di febbraio é stata trattata la vertenza di cento imprese siciliane e 2.500 lavoratori, sacrificati in nome della propaganda. La visita ai cantieri fatta dal premier Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro Danilo Toninelli (nella foto), é stata vanificata dai comportamenti successivi di chi avrebbe dovuto tradurre gli impegni politici in fatti concreti. Prima si é attaccato e bloccato il governo regionale che voleva pagarci subito, poi si sono assunti impegni solenni, convocate riunioni al tavolo tecnico, decisi continui rinvii motivati con la conversione in legge dello Sblocca Cantieri. Risultato? Passate le elezioni, zero su tutta la linea e imprese che, per assecondare la richiesta di prosecuzione dei lavori, si sono ulteriormente indebitate”.

“Di fronte a questa assoluta mancanza di credibilità – conclude il Comitato – da parte di chi, non richiesto, voleva dimostrare chissà cosa auspichiamo che almeno quelle forze di governo che si sono mostrate più sensibili verso i problemi dell’imprenditoria italiana oggi dimostrino di volersi davvero occupare del Paese tutto, tutelandoci alla stessa stregua delle aziende del Nord e proponendo una soluzione non propagandistica ma diretta, semplice, chiara, efficace e immediata”.

Dura la presa di posizione del Presidente della Regione Nello Musumeci: “Una scelta scellerata che fa venire meno gli impegni assunti dal ministro Danilo Toninelli nelle sue numerose visite in Sicilia alla vigilia delle elezioni europee. Se non si corre subito ai ripari, con un’apposita norma, si costringe l’Isola a pagare un altissimo prezzo in termini sociali e infrastrutturali. Temo che i nostri sospetti di ieri trovino conferma”.

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