Crisi di Governo, consultazioni clou per risolvere la crisi o andare al voto
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al termine della giornata potrà avere le idee più chiare, dopo il primo giro di consultazioni, per comprendere se ci potrà essere un futuro a questa legislatura o decretarne la fine istituendo un governo “istituzionale” che porterà il paese al voto dopo poco più di un anno. Infatti è la giornata dei principali partiti politici: Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni, Luca Ciriani e Tommaso Foti; Pd, con Nicola Zingaretti, Graziano Delrio, Andrea Marcucci e Paola De Micheli; FI, con Silvio Berlusconi, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini; Lega con Matteo Salvini, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari; M5S, con Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva.
I due partiti continuano il confronto avendo individuato alcuni punti da approfondire e dibattendo sul nome del prossimo premier, Conte bis o Fico o anche un ventaglio di altri nomi tra cui Cantone.
Di certo c’è che si tratta di un’alleanza che non è ben vista neanche all’interno dei due gruppi parlamentari e in buona parte della sinistra. Anche in Sicilia e all’Ars, maggiore espressione della politica isolana del M5S e del Pd, si è d’accordo ad essere in disaccordo. Dopo il commissariamento della segreteria Faraone, che aveva urlato di essere stato estromesso per un’accordo nazionale con i grillini che passava dalla sua testa, ed avere dopo “dovuto ingoiare dei rospi”, con l’apertura del suo mentore Renzi ai grillini, i maggiorenti sono sostanzialmente spaccati cosi come quelli del Movimento grillino. Sostanzialmente li dividono semplicemente la visione delle cose da fare: sull’ambiente ad esempio ma c’è anche chi come il capogruppo Lupo spera si possa intensificare la collaborazione tra i due partiti anche a Sala d’Ercole. Una posizione che al momento non trova sponda ma in futuro e in caso di alleanza romana, chissà.
Ovviamente il centro destra è contrario a questo inciucio e a quella che Salvini definisce, e lo ripete da diversi giorni, “un’alleanza innaturale”, come se quella gialloverde fosse stata invece naturale. Lo stesso ministro dell’Interno spera, visto che di elezioni non se ne parla a meno che non succedano situazioni super inconciliabili, che ci possa essere un riavvicinamento con Di Maio e infatti alcuni pontieri hanno allacciato interlocuzioni con gli ex alleati.
Lo conferma il ministro Gian Marco Centinaio intervistato dal quotidiano ‘Il Mattino’: “Contatti tra alcuni nostri esponenti e quelli del Movimento 5 Stelle sono ancora in corso. Noi, anche in questi giorni, una porticina l’abbiamo tenuta aperta. Ovviamente deve esserci un passo indietro del presidente del Consiglio”.
Centinaio tiene a precisare che loro sono “disponibili a riaprire ai 5 Stelle se ce lo chiede il Capo dello Stato”, e che la Lega è compatta attorno a Salvini. Ma in effetti, a partire da Giorgetti sono in tanti che si lamentano per l’apertura di una crisi in un momento sbagliato.
Come si risolverà questo caos lo sapremo nel giro di qualche giorno e dalla sua lunga esperienza parlamentare italiana ed europea la radicale Emma Bonino ricorda: “E’ vero che in Parlamento tutte le maggioranze sono legittime, ma questo non significa che tutte siano accettabili”.
Infine due annotazioni. La prima dell’ex ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “Salvini ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Ha aperto una crisi di governo per poi ritirare addirittura la mozione di sfiducia. Voleva andare al voto e ora fa di tutto per non mollare la poltrona. Sicuramente non ha più l’aura di invincibilità che aveva fino a qualche giorno fa e anche dentro il suo partito cominciano a dubitare della sua lucidità politica. Certo la sua spregiudicatezza politica lo porta a fare e dire tutto e il contrario di tutto senza vergogna. Ma ora è in un angolo grazie a Matteo Renzi”; la seconda del Financial Time che prova a dare la sua ricetta al nostro paese: “L’Italia ha bisogno di una coalizione alternativa per fermare il leader della Lega Matteo Salvini. Rispetto a un’altra ipotetica “alleanza Lega-M5S”, una “via di uscita migliore” sarebbe una coalizione fra il M5S e il Pd”. Secondo questo editoriale “Pochi in Italia o altrove piangeranno la scomparsa di un’amministrazione così disfunzionale. Ma il suo decesso, provocato opportunisticamente da Matteo Salvini… spinge il Paese in una nuova crisi politica in un momento di profondi problemi sociali ed economici”.