Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi 20 agosto 2019. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Crisi di governo, Conte ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato

Si è parlato di tutto oggi in Senato, ma la grande assente è stata la politica. Le forze politiche dell’ormai ex maggioranza, si sono accusate a vicenda e al termine del lungo dibattito il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

E’ stato un dibattito contraddittorio. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che la crisi l’ha provocata, ad un certo punto ha rilanciato sulla disponibilità a votare la riforma costituzionale, che prevede il taglio 345 parlamentari (200 deputati e 145 senatori) e, se il M5S fosse stato disponibile, pure ad approvare la nuova legge di bilancio. Non solo, ma Salvini, poco prima che Conte annunciasse le sue dimissioni, alla fine della replica dello stesso presidente del Consiglio dei ministri, ha persino ritirato la mozione di sfiducia nei confronti di Conte.

Una situazione surreale che ha confermato quanto si sapeva già: la mancanza di cultura di governo sia della Lega, che ha avuto una crescita tumultuosa e sia del Movimento 5 Stelle che si è trovato a dovere governare il Paese, ma senza averne la cultura.

Che succederà dopo le dimissioni di Conte? Adesso la palla passa nelle mani del capo dello Stato, Mattarella, che dovrà consultare le forze politiche rappresentate in Parlamento.

Dopo di ciò darà l’incarico a qualcuno, non necessariamente un politico, per valutare se tra Camera e Senato sia possibile trovare una maggioranza in grado di sostenere un nuovo governo.

Se l’incarico fosse dato al premier uscente, Giuseppe Conte, sarebbe il segnale che M5s e Pd potrebbero provare a fare un’intesa e dare vita ad un nuovo governo. Salvini uscirebbe di scena ridimensionato, pur essendo il leader del partito italiano più forte. Salvini ha cercato in tutti i modi di gettare ombre sull’ipotetico governo M5s – Pd che potrebbe nascere, ma sembra si sia messo da solo nell’angolo.

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