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Crisi in Libia, Pivetti (UMI Sicilia): “ONU faccia il suo dovere e l’Italia abbia un ruolo di primo piano”

“Le recenti notizie che giungono dai territori libici, relative alla cruenta escalation di violenza scatenata dalle forze della Cirenaica fedeli al Generale Haftar contro il governo di Tripoli, sono il chiaro segno che siamo davanti ad un incrocio forse decisivo per le sorti di questa regione: la guerra civile rischia di concretizzarsi”.

Così Michele Pivetti, presidente dell’Unione Monarchica Italiana in Sicilia.

“L’instabilità regna dal 2011 – ha aggiunto Pivetti – quando una guerra ancora oggi incomprensibile scatenata dalla Francia, forse per le mai sopite pretensioni di alcuni, portò alla fine della dittatura del Colonnello Gheddafi che a torto o a ragione, era l’unico collante e motivo di stabilizzazione. Ciò oggi rischia di trasformarsi in una catastrofe incalcolabile e a pagarne il prezzo più alto sarebbe l’inerme popolazione civile”.

“L’Umi – Regione Siciliana – ha continuato Pivetti – esprime profonda preoccupazione per gli accadimenti in corso e auspica un intervento sollecito della Comunità Internazionale volta in primis a fermare le ostilità e a promuovere un tavolo negoziale per la pacificazione della regione. In tal senso l’ONU è chiamata a fare il proprio dovere e l’Italia dovrà avere certamente un ruolo di primo piano. Per questo motivo auspica una presa di posizione forte dal parte del Governo Italiano. Tra tutte le nazioni l’Italia è quella che da sempre intrattiene i più stretti rapporti con i territori e la popolazione libica: lo dice la Storia e lo dicono gli intensi e strettissimi rapporti commerciali con l’altra sponda del Mediterraneo. L’Umi – Regione Siciliana è fermamente convinta che l’unico Tricolore degno di ergersi come garante e guida di un necessario intervento dell’ONU affinché la pace possa tornare in questi fin troppo martoriati territori sia soltanto quello italiano”.

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