“Decreto ristori” siciliano: la Regione prova a stringere su categorie e modalità

Quale modalità per i ristori alle imprese siciliane? Il budget voluto da Musumeci è chiaro (400 milioni) ma ora è da capire come andranno erogati questi fondi ed evitare che la misura si trasformi in un altro flop come il Bonus Sicilia del 2020 (125 milioni che – a causa del flop del click day – si è trasformato in un esiguo contributo a fondo perduto).

Si discute sulle possibili categorie beneficiarie: in particolare si vuole puntare su quelle che non sono state molto considerate nei decreti nazionali (si pensa in particolare ai ristoratori). Ma soprattutto si vogliono evitare nuovi contributi a pioggia, ma puntare su misure mirate e ed effettivamente proporzionate alle perdite.

Proprio quest’ultimo dovrebbe spingere Regione e Assessorato alle Attività Produttive a puntare su una procedura su piattaforma informatica, ma non quella dell’ormai “famigerato” click day: si pensa ad esempio di appoggiarsi alla piattaforma delle Poste (che ha realizzato anche il form di prenotazioni al vaccino per gli over 80). L’altra ipotesi – auspicata invece dalle associazioni di categorie –  è di affidare i fondi stanziati ai Confidi, cioè i canali di garanzia del credito delle rispettive associazioni. Ma in quest’ultimo caso l’assessorato guidato da Mimmo Turano verrebbe “esonerato” dalla gestione dell’iter.

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