Deposito rifiuti radioattivi, fra i siti idonei quattro sono in Sicilia: i sindaci insorgono
In Sicilia sono state individuate quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare. Si trovano nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta; nel dettaglio: i Comuni interessati sono Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana e Butera.
È stata pubblicata, infatti, la Carta delle aree potenzialmente idonee per il deposito di rifiuti radioattivi. Il documento è stato elaborato dalla Società di gestione degli impianti nucleari e poi validato da Isin e Ispra (le agenzie che si occupa di nucleare e di ricerche ambientali) e infine dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, ma adesso si apre una fase di consultazione pubblica, della durata di 60 giorni, in cui muovere obiezioni.
Alla discussione potranno partecipare le Regioni, gli enti locali e “tutti i soggetti portatori di interesse qualificati”, come specifica la guida dell’Ispra, che possono formulare osservazioni e proposte tecniche. La carta individua 67 siti in tutta Italia. È polemica, però, tra i sindaci dei Comuni interessati.
Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana: “Sono rimasto di stucco e anche un po’ contrariato apprendendo la notizia. Ci lascia sgomenti: noi siamo anche sede dell’ente parco delle Madonie, da un lato si vuole la protezione della zona dall’altro si vogliono seppellire scorie nucleari”.
Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani: “Ho saputo di questa ipotesi dalla stampa e sto cercando di capirne i contorni: il governo riconosce i sindaci come autorità sanitaria locale quando si tratta di affrontare una pandemia ma li dimentica quando si affrontano temi come il deposito di rifiuti radioattivi. Noi diciamo ‘no’ a questa ipotesi“.
Filippo Balbo, sindaco di Butera: “Noi sindaci abbiamo appreso di questa ipotesi dalla stampa: sarebbe stato giusto informarci preventivamente. Conosco ancora poco di questa possibilita’ ma in ogni caso dico subito che il nostro territorio, fortemente vocato all’agricoltura, non può permettersi di ospitare un deposito di rifiuti radioattivi”.
Toto Cordaro, assessore regionale Territorio e Ambiente: “La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l’idea di scelte calate dall’alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo Regionale e le comunità locali interessate”.
Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea Regionale Siciliana: “Dal governo Conte un colpo basso nei confronti della Sicilia con un’azione di soppiatto che oggi individua la nostra regione quale sito per il deposito di rifiuti radioattivi. Niente di più grave poteva inaugurare l’anno, dopo mesi di ansie e preoccupazioni a causa della pandemia. La Sicilia non sarà mai una terra dei fuochi come la vorrebbe questo governo che ha fatto elaborare ad una società di Stato, Sogin, la mappa dei siti dove allocare le scorie radioattive. Sono certa che si leverà una protesta di tutti i siciliani per dire no a questa follia”.
Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima: “Finora si tratta soltanto dell’individuazione preliminare di alcune aree da parte della SOGIN, società di Stato per il decommissioning nucleare, tuttavia è importante approfondire fin da subito la situazione. Bisogna ribadire immediatamente la tutela della salute dei siciliani, sulla quale il governo Musumeci sarà intransigente ed attento. Alle comunità locali che a seguito di questo annuncio sono entrate in uno stato di fibrillazione diciamo di stare tranquille perché la situazione sarà monitorata e valutata in maniera decisa ed incisiva. A Castellana Sicula, ad esempio, il gruppo consiliare di DiventeràBellissima ha già richiesto una seduta straordinaria di consiglio comunale per discutere della vicenda. Siamo contro inutili allarmismi ma il principio di tutelare la nostra salute è inderogabile e sarà oggetto di tutte le azioni necessarie affinché sia rispettato e difeso”.
Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito, deputati del Movimento 5Sstelle della commissione Ambiente: “La Sicilia, già martoriata sotto il profilo ambientale, non può e non deve diventare centro di stoccaggio dei rifiuti nucleari. Musumeci dovrà impegnarsi a non accogliere le proposte della Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) approvata ora”.
Michele Mancuso (deputato di Forza Italia all’Ars): “Se l’individuazione in territorio siciliano di zone per la creazione del deposito nazionale nucleare è uno scherzo, non è divertente, anzi di cattivo gusto. Se così non fosse, state certi che alzeremo le barricate con muri di cemento armato. Non permetteremo che sia rovinata la nostra agricoltura o la salubrità ambientale. Siamo per lo sviluppo, per una partecipazione solidale alle esigenze del Paese, ma sulle scorie nucleari diventiamo i più titolati ambientalisti di sempre”.
Nino Minardo e Annibale Chiriaco (segretario regionale della Lega e responsabile Attività Produttive della Lega Sicilia): “L’idea di mettere scorie radioattive e nucleari in alcune aree della nostra Sicilia ad alta vocazione produttiva agroalimentare e turistico ambientale è paradossale e bisogna attivarsi affinché ciò non succeda”.
Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo (deputati regionali Attiva Sicilia): “Attiva Sicilia dice “no” alla possibilità che le scorie radioattive di tutta Italia vengano depositate in Sicilia. La Sicilia ha già pagato un prezzo pesantissimo ospitando gli impianti petrolchimici senza avere mai in cambio un risarcimento di natura ambientale. Adesso non può ulteriormente sopportare che una porzione del suo territorio possa eventualmente essere usata per depositare le scorie radioattive prodotte altrove”
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