Deroghe per le gare d’appalto? Purché ci sia la massima trasparenza con i cittadini
“In Sicilia non abbiamo bisogno di denaro, paradossalmente, ma abbiamo bisogno di deroghe alle procedure vigenti”. Sono parole del presidente della Regione, Nello Musumeci, pronunciate durante una intervista rilasciata a Maria Latella su Skytg24.
Parole che, tuttavia, inducono ad una profonda riflessione. E’ vero che in Sicilia per realizzare un’opera pubblica che abbia un costo superiore ai 100 milioni di euro, occorrono oltre 15 anni.
Non c’è dubbio che le procedure siano molto complicate, ma derogarvi, in una terra come la Sicilia, non rischia di essere pericoloso? La mia è una domanda a voce alta, non una bocciatura. L’Italia è il Paese deve c’è la più alta percentuale di corruzione; percentuale che in Sicilia s’impenna verso l’alto. Le cronache quotidiane sono piene di casi di corruzione e concussione. A procedure più snelle devono corrispondere contromisure di immediata efficacia. Cioè, bisogna rendere il sistema degli appalti pubblici molto trasparente, coinvolgendo nel controllo della esecuzione dei lavori la cittadinanza.
Sì, democrazia diretta. E’ un mio vecchio pallino: oltre all’aggiudicazione della gara di appalto, sui quotidiani più venduti in edicola nella provincia in cui si deve realizzare l’opera, bisogna pubblicare anche i subappalti, le perizie di variante e gli stati di avanzamento. I cittadini, informati di ciò che accade nel loro territorio, avrebbero così la possibilità di verificare chi esegue le opere e soprattutto come vengono realizzate.
Ormai sono tutti consapevoli che un’opera realizzata male non sarà mai efficiente, creando danni inestimabili al territorio. Sono soprattutto i subappalti che devono essere monitorati: il movimento terra, le forniture di calcestruzzo – spesso con cemento depotenziato – il bitume per l’asfalto, ecc., spesso, finiscono nelle mani di imprenditori collusi con la mafia.
Il secondo punto riguarda le perizie di variante. Un meccanismo che viene utilizzato per fare lievitare la spesa o per “riprendersi” quanto perso con il ribasso d’asta. A volte, può capitare, la perizia di variante è necessaria, ma perché durante la redazione del progetto non si è tenuto conto di una frana o di una falda imbrifera. Se fossero coinvolti i cittadini del luogo, probabilmente, molti errori progettuali si potrebbero evitare.
Infine, gli stati di avanzamento: l’ente appaltante deve sollecitamente rispettare il contratto con le imprese per evitare che queste fermino i lavori per mancanza di contante. Ma lo stesso ente deve verificare che le la percentuale di lavori stabilita sia sta raggiunta. Ciò, per evitare che qualche furbetto, come è accaduto, scappi con il malloppo.
Tutto questo sarà possibile pubblicando sui quotidiani più venduti in edicola le gare di appalto, con relative fasi successive. Chiamando i cittadini a svolgere un ruolo di controllo, perché sono loro i primi fruitori di quell’opera.
(dal profilo Fb di Lillo Miceli)