Discariche rifiuti, indagato l’ex governatore Rosario Crocetta
L’ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, risulta coinvolto in due inchieste sulla gestione di discariche per rifiuti dalla Procura di Catania.
I Pm, scrive il quotidiano La Sicilia, hanno chiesto il suo rinvio a giudizio per traffico illecito di rifiuti per le autorizzazioni che firmò nel 2016 per gli impianti della Cisma Ambiente di Melilli, in provincia di Siracusa. L’ex presidente della Regione è anche indagato per lo stesso reato in un’inchiesta, ancora aperta, sui due impianti della Oikos fra Motta Sant’Anastasia e Misterbianco: le discariche di Tiritì e Valanghe d’Inverno.
La richiesta di rinvio a giudizio sulla Cisma di Melilli riguarda 12 persone. Al centro dell’inchiesta l’autorizzazione concessa affinché la spazzatura, prodotta giornalmente nel siracusano e in provincia di Palermo, fosse conferita nella discarica di Melilli, che riceveva solo rifiuti speciali.
Un appalto da 3.6 mln di euro per il periodo fine luglio 2016-marzo 2017. “L’ex presidente della Regione ha dimostrato – dice a La Sicilia il suo avvocato, Vincenzo Lo Re – di aver firmato le ordinanze dopo aver ricevuto dettagliate relazioni tecniche e anche l’autorizzazione da parte dell’Asp. Continuiamo a essere certi dell’estraneita’ di Crocetta a ogni accusa”.
Nell’inchiesta sulla Oikos ci sono 12 indagati. Tra loro l’ex direttore generale del dipartimento rifiuti Maurizio Pirillo (oggi a capo dell’Autorità regionale per l’innovazione tecnologica), il funzionario regionale Maurizio Verace (già coinvolto in altre inchieste su munnizza&corruzione) e il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Melilli Salvatore Salafia che avrebbe dato parere positivo al progetto. Coinvolti anche gli ex vertici della Cisma (oggi in amministrazione giudiziaria) Antonino e Carmelo Paratore, arrestati nel 2017 nell’operazione “Piramidi” perché al vertice di un «sistema perverso di connivenza e affari tra imprese controllate da Cosa nostra e funzionari infedeli della pubblica amministrazione».
Richiesta di rinvio a giudizio anche per l’allora direttrice della società Agata Di Stefano e per il dipendente Davide Galfo; nella lista degli accusati anche i professionisti incaricati da Cisma di effettuare le consulenze: Giorgio Bonuso, direttore dei lavori, e Giuseppe Puleo, entrambi per conto della società Iia srl incaricata da Cisma di redigere i progetti; Fabio Nicita, consulente per la relazione geologica; Salvatore Maria Zaccaro, consulente per l’analisi di rischio. Per tutti il reato ipotizzato è traffico illecito di rifiuti in concorso, di competenza distrettuale della Procura di Catania. Per i Paratore, Crocetta e i funzionari della Regione è scattata anche la contestazione di abuso d’ufficio. Il reato di falso è contestato ai Paratore, a Pirillo e a tutti i consulenti.
Dopo una prima consulenza ‘non partecipata’ e una richiesta di proroga degli indagini, lo scorso 7 novembre la Procura ha affidato una nuova perizia a esperti non siciliani sulle discariche di Tiritì e Valanghe d’Inverno per accertarne impatto geologico, capacita’ di tenuta del diaframma di impermeabilizzazione e se ci sia stata una contaminazione di acqua, aria e terreni.