Dopo lo stop al Senato, Salvini, cambierà atteggiamento con gli alleati se vuole le elezioni?
Sarà meno baldanzoso Matteo Salvini dopo la battuta d’arresto in Senato dove la sua tattica – arrivare prima possibile a nuove elezioni – si è infranta contro quella che potrebbe essere una nuova maggioranza? Movimento 5 stelle, Pd, Leu e Sinistra italiana potrebbero dare vita ad un nuovo governo.
Da qualche giorno è partito il forcing di Matteo Renzi nei confronti del segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, dall’altro lato, il fondatore del M5s, Beppe Grillo, ha alzato le barricate contro qualsiasi ipotesi di elezioni anticipate. Due posizioni che, una volta tanto, sono convergenti e che potrebbero portare alla costituzione di Conte-bis.
Non c’è nulla di scontato, ma la nuova “convergenza” trovata in Senato tra forze politiche piuttosto eterogenee, potrebbe indurre Salvini a più miti consigli. A cominciare dai rapporti con i potenziali alleati. A parte il fatto che Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sarebbe disposta ad accettare qualsiasi imposizione, il segretario della Lega sarà costretto a cambiare registro con Forza Italia e, soprattutto, con il suo fondatore Silvio Berlusconi.
La proposta fatta circolare da Salvini, prima dell’incontro con Berlusconi, era quella di dare vita ad un listone unico del centrodestra. Proposta che ha indotto Berlusconi a fare saltare l’incontro con lo stesso Salvini che pretenderebbe anche la non candidatura del Cavaliere. Ma la tracotanza di Salvini ieri si è infranta contro il muro alzato in senato dagli ex alleati grillini e dalla altre forze si opposizione di sinistra. Nessuna delle richieste del centrodestra è stata accolta dall’Aula: dal votare subito la mozione di sfiducia nei confronti di Conte al rinvio ad oggi della seduta del Senato. E’ stata respinta pure la richiesta di mettere all’ordine del giorno le diverse mozioni di sfiducia presentate dalla varie forze politiche.
Se il buongiorno di vede dal mattino, per Salvini non si annunciano giornate semplici. Ciò che fino a ieri sarebbe potuto apparire lineare, rischia di complicarsi e di parecchio. Probabilmente, Salvini dovrà cambiare atteggiamento nei confronti di Fratelli d’Italia e Forza Italia ai quali non potrà certo imporre la propria volontà. Né può impedire a Berlusconi di candidarsi, pur essendo parlamentare europeo. Ma Salvini, forse, sarà costretto a rivedere anche alcuni comportamenti assunti da ministro, non solo nei confronti degli immigrati lasciati a soffrire sulle navi delle Ong.
Come finirà questa crisi, ancora virtuale? Ricordiamo che il governo Conte è ancora in carica. Nè il presidente del Consiglio è salito al Quirinale per mettere le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, né la Lega, nonostante le roboanti dichiarazioni di Salvini, ha ritirato la propria delegazione.
Bisogna attendere il 20 agosto quando, in teoria, Conte sarà sfiduciato dal Senato. Lo stesso giorno, il premier potrebbe recarsi dal capo dello Stato per dimettersi. Quindi, Mattarella farà un giro di consultazioni con le forze politiche. In base alle indicazioni che riceverà, potrebbe incaricare lo stesso Conte a provare di dare vita ad un nuovo governo. Conte riceverebbe l’incarico nel caso vi fossero le condizioni per dare vita ad un governo 5 Stelle, Pd, Leu e Sinistra. Se queste condizioni non maturassero, allora, potrebbe essere la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, a ricevere l’incarico di formare un governo che dovrebbe portare il Paese a nuove elezioni.