Ddl Sicilia, Musumeci: “Chiusura locali da posticipare, nel Dpcm palesi contraddizioni”
Si riunirà alle ore 19 la Giunta regionale della Sicilia per definire il disegno di legge, annunciato ieri all’Assemblea regionale siciliana dal governatore Nello Musumeci, che oggi (intervistato da Tgcom24) ribadisce la propria linea: “Il disegno di legge prevede, assieme alle misure restrittive già concepite e praticate, la possibilità di adottare misure estensive là dove il governo consente di farlo. Chiudere i ristoranti alle 18 significa dire condannare alla chiusura preventiva”.
Il governo, richiamando l’art.17 dello Statuto speciale, intende disciplinare la chiusura delle attività commerciali e modificare così l’orario delle 18 imposto dal Dpcm del governo Conte, adottato per fronteggiare l’aumento dei contagi da Covid-19 (per i bar verrebbe spostato alle 20, per i ristoranti alle 22). “Noi rivendichiamo il diritto di poter dire, signor presidente del Consiglio; noi riteniamo di spostare l’orario di chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22 o alle 23. Quando il governo centrale dirà che bisognerà chiudere per 24 ore, noi allora non fiateremo”.
Musumeci non risparmia critiche al governo nazionale: “Lo scontro con lo Stato non è mancato in alcune occasioni, ma è stato determinato da una carente e preventiva occasione di confronto e qualche volta dalla carenza di galateo istituzionale, penso all’ultimo provvedimento del governo Conte, presentato a noi qualche ora prima ma il testo era già scritto: avevamo avanzato proposte ma non sono state raccolte, tutto questo non aiuta a lavorare con uno spirito unitario. Nell’ultimo decreto del governo Conte ci sono contraddizioni palesi. C’è chi tra noi governatori sostiene che si arriverà prima o poi alla chiusura definitiva, in attesa che si arrivi alla primavera. Ma perché anticipare la chiusura visto che le condizioni epidemiologiche consentirebbero al tessuto economico a lavorare, e non importa se per una o due settimane?”.
Se il governo Musumeci dovesse approvare questa sera il ddl, il testo potrebbe arrivare all’esame dell’Ars la prossima settimana grazie alla “corsia preferenziale” (in termini di iter) assicurata dal presidente dell’Assemblea, Gianfranco Miccichè.
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