Draghi, una partenza sprint con lo sguardo rivolto alla prossima generazione

Non ne posso più di sentirmi dare, dai miei amici politologi, l’etichetta del visionario idealista e sentirmi “insultare” da tanti mediocri e presuntuosi commentatori di parte, che di obbiettivo non hanno nemmeno quello della macchina fotografica. Tutto perché da mesi scrivo della necessità/opportunità di andare oltre il Governo Conte Bis, perché inadeguato sia nella sua composizione, che nella forza di sostegno parlamentare a far uscire l’Italia dallo stato comatoso in cui versa attraverso i fondi del Recovery Fund “ New Generation EU” e le riforme istituzionali che occorrerà approvare per ottenerli.

Oggi però avremmo ancora quel Governo e quella derelitta maggioranza, con Conte presidente e moltissimi ministri di cui vergognarci, se non ci fosse stato il coraggio, la forza, la determinazione, la lungimiranza e la disponibilità di Renzi, Mattarella e Draghi. Il primo ha fatto il “lavoro sporco” di liquidare il Conte Bis e la sua maggioranza: senza questa azione che è costata molto in termini di immagine e personale sia a Renzi che ad Italia Viva, il presidente Mattarella non avrebbe mai potuto proporre a tutte le forze politiche di sostenere un Governo di alto profilo presieduto da Mario Draghi. Questi ha il grande merito per cui gli italiani gli saranno sicuramente riconoscenti a vita, di aver messo da parte ogni calcolo e convenienza personale, buttando il cuore oltre l’ostacolo e mettendo tutto se stesso è quello che ha rappresentato a disposizione dell’Italia.

La lista dei Ministri presentata dal prof. Draghi è la dimostrazione di tutta la sua capacità professionale e politica. I posti chiave sono stati assegnati a personalità di grande prestigio e capacità professionale di cui si fida e che risponderanno sicuramente a lui. Ha dato il giusto spazio anche ai rappresentanti dei partiti che gli avevano assicurato il sostegno parlamentare e completerà tale operazione con la nomina dei vice ministri e dei sottosegretari. La presenza di nove ministri del Governo uscente gli assicurerà la giusta dose di continuità che gli consentirà, fin da oggi, di partire subito con l’azione di Governo che presenta immediate ed importanti scadenze. Insomma, penso che Draghi ha subito dimostrato di conoscere bene la macchina burocratica e politica italiana e questo è garanzia di affidabilità e successo dell’azione del Suo Governo.

Il lavoro che ci aspettiamo dal nuovo presidente è grande ed anche difficile da portare avanti, specie perché dovrà recuperare almeno sei mesi sprecati dal Governo Conte. Da Draghi ci aspettiamo tanto per la sua azione nello scacchiere internazionale, a partire dal G20 che nel giugno prossimo presiederà, per poi proseguire in quello dell’Unione Europea, dove è destinato ad assumere un ruolo guida, grazie al concomitante ritiro della Merkel ed alle prossime elezioni presidenziali francesi, il cui esito non sembra affatto scontato a favore di Macron. Per poter incidere in maniera evidente e determinante, occorre che il suo Governo duri per tutti i due anni che restano di questa legislatura ed anche oltre.

Presidente Draghi, starà a lei sapersi difendere dalle lusinghe e dalle chimere di quei politici che, pur di liberarsi di un personaggio così forte ed ingombrante come sarà lei , tra un anno le proporranno l’elezione a presidente della Repubblica, con l’obbiettivo di andare subito alle elezioni anticipate nella primavera del 2022. Si ricordi sempre della citazione: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione”, fatta da De Gasperi di cui lei potrebbe essere l’unico vero erede per cultura, storia e preparazione.

Se vorrà ricoprire anche quel prestigioso ruolo di Capo dello Stato, ci sarà tempo e modo di farlo nella successiva elezione. Per adesso mi auguro non si faccia distrarre e si occupi per tutto il tempo che sarà necessario a ricostruire il nostro amato paese che, per certi aspetti, versa in una condizioni ancora peggiori di quelle del dopoguerra, a causa della pandemia e dei danni prodotti da quella che, impropriamente, hanno chiamato seconda Repubblica. Dica a costoro che se vogliono eleggere un Capo dello Stato che lo aiuti e lo sostenga sempre, dovranno chiedere al presidente Mattarella la disponibilità a proseguire nel suo alto incarico per il tempo necessario a concludere il suo programma, così come hanno fatto con il presidente Napolitano.

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