“È vicino al clan Cappello”: Catania, confiscato il patrimonio di un detenuto
Sono stati confiscati i beni all’imprenditore Giuseppe Guglielmino, attualmente detenuto, ritenuto vicino al clan Cappello. Il patrimonio confiscato dalla Polizia di Catania ammonta a 12 milioni di euro, tra aziende, beni mobili e immobili che ora saranno gestiti da un amministratore giudiziario.
I beni erano stati sequestrati nell’agosto del 2017 dalla Questura di Catania (sezione misure di prevenzione del Tribunale) su accertamenti eseguiti dalla squadra mobile. Secondo gli inquirenti, Guglielmino, imprenditore del settore ecologico, sarebbe un “soggetto socialmente pericoloso e abitualmente dedito a traffici illeciti” oltre ad essere considerato “organico” al clan Cappello.
Per la Questura di Catania, Guglielmino si è “distinto per la capacità di inserirsi in vari settori dell’economia, in specie nel delicato settore della raccolta e trattamento dei rifiuti, con appalti in diversi comuni siciliani, nonché in Campania e in Calabria, ottenuti grazie all’appoggio del clan, che poteva a sua volta contare sull’interessamento delle ‘famiglie’ alleate di quei territori”.
La confisca riguarda diverse società: la Geo Ambiente srl di Belpasso (CT) e due sedi secondarie nella provincia di Cosenza: Belvedere Marittimo e Sangineto; la Consulting business di Guglielmino Giuseppe di San Gregorio di Catania; la Clean Up srl di Motta Sant’Anastasia; la Eco logistica srl di Aci Sant’Antonio; la Eco business srl di Siracusa, con sede secondaria a Belpasso; la Work uniform srl di Catania.
Tra i beni confiscati vi sono quattro immobili a Catania, due a Fiumefreddo di Sicilia e una a Bronte. Confiscate anche diverse auto (un’Audi S3, due Daimler Chrysler, una Alfa Romeo, una Mercedes, una Fiat Uno), due autocarri, un autocarro Unic 190 e due Fiat 500