Elezioni, rebus al centro: Cuffaro prepara le liste, il “patto dei paccheri” esiste ancora?

Esiste ancora quello che fu battezzato come il “patto dei paccheri”? Ricordate la cena del maggio scorso a base di paccheri in un ristorante di Mondello? Quella che poi venne “ufficializzata” con una nota a firma di Nicola D’Agostino di Italia Viva, Decio Terrana dell’Udc, Massimo Dell’Utri di Noi con l’Italia-Cantiere Popolare e Angelo Bellina di Idea Sicilia?

Forse sono stato distratto, ma non mi pare che negli ultimi tempi si sia più parlato di questo tentativo di mettere insieme alcuni partiti di area moderata per dare vita ad una sorta di “grande centro”, in grado di condizionare le scelte del centrodestra quando si parlerà delle candidature per le elezioni amministrative di Palermo e di quelle per il rinnovo dell’Ars e per l’elezione del presidente della Regione.

Un “grande centro”, peraltro, che aveva escluso dalla cena a base di paccheri, l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, impegnato nel lancio della “Dc Nuova”. Secondo i boatos, sarebbe stato il segretario regionale dell’Udc, Decio Terrana, ad avere imposto il veto nei confronti di Cuffaro. Un “grande centro” senza Cuffaro, però, appare un’anomalia.

Il primo banco di prova si avrà nel prossimo mese di ottobre quando si voterà in 46 comuni siciliani, come, tra gli altri, Canicattì, Favara, Caltagirone, Adrano, Vittoria, Lentini, Noto e Alcamo. Città in cui la “Dc Nuova” sarà presente con proprie liste. Sarà interessante verificare quanti voti conquisterà il nuovo partito di Cuffaro e quanti gli altri partiti, ammesso che riusciranno a presentare le liste.

E il “patto dei paccheri”? Esiste ancora? Si sussurra che il catanese Nicola D’Agostino, che era stato eletto nelle liste di Sicilia Futura – il movimento fondato dall’ex ministro Totò Cardinale – veleggi verso il Pd, mentre Edj Tamajo si starebbe guardando attorno per capire, nel caso di fallimento del progetto del “grande centro”, a quale partito aderire.

La tornata amministrativa d’autunno, inoltre, sarà la cartina di tornasole della Lega. Un test importante che dovrebbe svelare a Matteo Salvini la reale portata della campagna acquisti siciliana. Per esempio: Adrano, Caltagirone, Giarre, Grammichele e Ramacca dovranno confermare o smentire l’effettiva consistenza elettorale di Luca Sammartino, che recentemente ha aderito alla Lega. Più nello specifico: gli oltre 32 mila elettori che lo avevano votato nel Pd, lo seguiranno anche nel partito di Salvini, oppure rimarranno legati al centrosinistra?

Lo stesso ragionamento vale per Giovanni Cafeo, in provincia di Siracusa. Meno pressione per i palermitani Vincenzo Figuccia e Marianna Caronia, giacché in provincia di Palermo si vota in pochi comuni: Alia, Montelepre, Terrasini e San Cipirello, sciolto per infiltrazioni mafiose.

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