Emanuela Tumino, primo presidente donna dei fori siciliani: “Messaggio importante”
Il primo presidente donna nella storia dei fori siciliani è Emanuela Tumino, proclamata dal nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Ragusa, accorpato da pochi anni con il Tribunale di Modica e con una platea di oltre mille iscritti, ed eletta con oltre il 70 per cento dei voti (525 su 815 votanti): prende il posto dell’avvocato Giorgio Assenza. Una scelta che rappresenta la conclusione di un percorso iniziato in questa direzione lo scorso anno, quando già alle precedenti elezioni, aveva dominato la quota di genere ed era stata eletta vice presidente.
Durante la prima seduta del Consiglio appena insediatosi, che rimarrà in carica sino al 2022, tra i quindici componenti (di cui cinque donne), sono stati nominati l’avvocato Italo Alia di Vittoria quale segretario e l’avvocato Ignazio Galfo di Modica, con il ruolo di tesoriere.
La neo presidente si era iscritta all’Ordine degli Avvocati di Ragusa nel ’98, quando ancora le professioniste erano pochissime. Dai numeri degli ultimi dieci anni si conferma una tendenza strutturale che vede le donne sempre più numerose e in prima linea nella professione. Tant’è vero che alcune settimane fa durante l’ultima seduta di giuramento dei giovani avvocati su 12 abilitati giuranti, gli uomini erano solo due. Oggi dei 1071 iscritti quasi la metà sono avvocate. A conferma che l’Avvocatura, considerata da sempre corporativa e tradizionalista, rivela sempre di più la sua apertura necessaria verso la parità di genere.
Cosa rappresenta questo risultato presidente?
“Questa carica contiene un messaggio importante non solo per le donne ma anche per i giovani. Posso confermare che come in ogni professione, se si lavora bene e con serietà le opportunità e i traguardi arrivano. E per questo che ne sono orgogliosa come donna e come avvocato. Ci vuole solo tanta volontà e impegno, e soprattutto è fondamentale il rispetto dei tempi che occorrono per la crescita umana, personale e professionale.
Esiste ancora una certa diffidenza nei confronti dell’avvocato donna?
“Non posso negarlo. L’importanza di ricoprire questo incarico conferma che quest’apertura è in atto. Per fortuna, infatti, è in atto un’inversione di tendenza e tanti studi sono retti da colleghe o si avvalgono comunque della loro preziosa collaborazione. Come in tante professioni, però, una donna deve fare i conti con un compromesso vita-lavoro più complesso e con una forte differenza di redditività tra avvocati e avvocate. Se da un punto di vista quantitativo si sta raggiungendo quasi la parità, purtroppo dal lato economico assolutamente no. Questo gap non si è ancora colmato”.
Quali sono le sue priorità?
“Nei prossimi quattro anni avremo modo di intervenire con ancora più decisione sui temi e sulle problematiche che orbitano attorno alla professione in cui in questo ultimo periodo ho avuto modo d’immedesimarmi durante la mia presenza in Consiglio: dall’accesso all’avvocatura alla formazione, dall’istituzione della scuola forense a Ragusa che dal 2020 ne diventerà obbligatoria la frequenza, allo sportello previdenziale sul territorio per tutti gli iscritti, ai rapporti tra professionisti e all’apertura e alla massima disponibilità del Consiglio ai giovani avvocati che non sono dotati di strumenti necessari per esercitare la professione (banche dati, biblioteca giuridica, ecc). E non da ultimo una logistica più idonea e più consona per il Tribunale di Ragusa, diventata unica sede dell’intera provincia.
Com’è cambiata oggi la professione?
Oggi serve specializzarsi e soprattutto puntare alla qualità della formazione rispetto alle nuove tecnologie. L’avvocato non può essere più un tuttologo come una volta. Il diritto ormai è così specialistico e non è più possibile abbracciare l’intero o occuparsi di ogni questione. Oggi si avverte sempre più l’esigenza della specializzazione dei professionisti e l’Avvocatura non può e non deve sottrarsi a questa sfida. Il bisogno del diritto è in crescita, così come la sinergia tra avvocati e anche con le altre professioni è fondamentale. In un territorio come il nostro , per esempio, a forte vocazione turistica, la figura del giurista d’impresa potrebbe avere un ruolo importante.